Mercato di riparazione: due rinforzi per rialzare l’Ascoli

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Girando per Ascoli non c’è persona che ancora non mi fermi ed esprima la sua delusione dopo la Reggina. Un sentimento che i tifosi avevano manifestato a caldo, respingendo, con una bordata assordante di fischi, i giocatori che stavano avvicinandosi alla curva per salutarli. 

E pensare che oltre 9 mila supporters erano accorsi al Del Duca per sostenere la squadra e invece s’erano trovati davanti giocatori poco reattivi e allenatore incapace di correggere in corsa la squadra, mentre il DS Valentini continuava a ripetere che la squadra c’era e che bastava qualche piccolo ritocco a centrocampo. Ci chiediamo quale film Valentini sta vedendo o peggio ancora sta nel calcio come una pera nella matriciana.

Mancano cinque giorni all’apertura del calciomercato definito “di riparazione”, ma senza idee neppure un secindo mercato ripara nulla. 

Tsadjout, un ritorno

Nell’Ascoli c’è assoluta necessità di mettere a posto centrocampo ed attacco. Per il primo,  dopo la vendita di Saric al Palermo andava acquistato un pari valore che sapesse prendere in mano la squadra. Invece è arrivato dall’Atalanta il ventenne Giovane, elemento di belle speranze, ma non ancora pronto per prendere in mano il gioco del reparto. Ora sembrerebbe che si voglia ricorrere ai ripari tenendo ben presente che non si può sbagliare nell’ingaggiare il giocatore giusto, costi quel che costi. 

Sembra che gli occhi siano caduti su Castagnetti in forza alla Cremonese, giocatore già cercato da Corso Vittorio tre anni fa ma l’affare non andò in porto. Se ci riuscisse ora sarebbe un ottimo colpo. Certo è che convincere un giocatore a scendere di categoria può riuscire solo ricoprendolo d’oro. L’altro giocatore da acquistare è per il reparto avanzato: serve disperatamente una vera punta. Dice Valentini che attaccanti ce ne sono in rosa, ma a vederli in campo quando sono stati chiamati, non si ha avuto la stessa impressione. 

Castagnetti

Adesso si parla di un possibile ritorno di Tsadjout che nella Cremonese sta trovando pochissimo spazio. Il “colored” è elemento interessante ma durante l’esperienza maturata nell’Ascoli, nello scorso campionato, ha segnato soltanto 4 goal, tre dei quali nell’ultima di campionato contro la Ternana.  

Altro nome ricorrente è quello di Coda del Genoa accantonato dall’allenatore Gilardino. Costituirebbe un lusso di gran pregio ma anche in questo caso lo si potrebbe convincere soltanto a suon di euro, peraltro anche tanti. Per il Ds Valentini è una favola: “Coda non si muoverà dalla Liguria”.  Noi diciamo semplicemente che Coda è fuori portata dell’Ascoli: per il costo del cartellino e per lo stipendio del giocatore. 

Coda

Sul piede di partenza molti sono gli indiziati: Bidaoui, Iliev, Fabbrini e Falzerano, giocatori messi fuori rosa da Bucchi. Iliev a parte, che non ha mai convinto appieno, non si capisce perché Fabbrini, Falzerano e Bidaoui siano diventati all’improvviso dei brocchi. “Cambio modulo” dice la società. Ma se un giocatore vale riesce ad adattarsi ad ogni ruolo, con. Più o meno fortuna. Prendiamo Bidaouì. Dopo aver visto tutti quegli attaccanti messi in campo dall’allenatore, siamo proprio sicuri che il marocchino sia il peggiore? Ma il capolavoro il DS lo farà vendendolo al Modena, rafforzando cioè una diretta concorrente. Perché il marocchino resta per noi, e non solo, un bel giocatore  che può fare la differenza. In panchina però non ci riuscirebbe neppure Messi.

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