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Chi parte e chi arriva: il ritiro di Cascia è diventato una stazione

Sono riprese le trattative del calciomercato, in corso di svolgimento al “Gran Hotel” di Rimini,  dopo la pausa del fine settimana. Sul fronte bianconero non si registrano nuovi movimenti se non l’addio di Baschirotto il quale ha lasciato il ritiro di Cascia per trasferirsi in Trentino dove sta lavorando il Lecce di Baroni. Il giocatore è passato al club salentino in via definitiva per la cifra di 350 mila euro. Non una grande cifra se pensiamo a quello che aveva dimostrato nello scorso campionato. 

A sostituirlo nel ruolo di terzino destro è stato chiamato il ventunenne Francesco Donati, preso in prestito dall’Empoli. Nella scorsa stagione il ragazzo ha militato nelle file della Juve Stabia, in serie “C”, collezionando 33 presenze. Sarà lui il vice Salvi, sperando che si riveli quel bel giocatore di cui si parla, così come è avvenuto nel caso di Baschirotto. C’è da capire se è pronto per affrontare il salto di categoria.

Francesco Donati

Peppe Bellusci si è aggregato alla squadra impegnata nel ritiro di Cascia ma già aveva lavorato con il Monza in attesa che si risolvesse la sua situazione economica. Difesa dunque completata con le varianti di Donati e Giordano che andranno a ricoprire i ruoli di esterni difensivi lasciati scoperti dopo le cessioni di Baschirotto e D’Orazio.

Sarà la settimana in cui si definirà la posizione di Saric. Fra Ascoli e Sampdoria la trattativa può essere considerata già chiusa. Manca soltanto da definire un paio di dettagli. Nella casse bianconere entrerà la somma di un milione e 500 mila euro.

Si è complicata maledettamente la trattativa fra Milan ed Ascoli per Tsadjout che fino ad un paio di settimane fa sembrava già chiusa. L’inserimento della Cremonese ha mandato all’aria l’accordo verbale raggiunto. D’altronde non è difficile capire lo stato d’animo del ragazzo che si trova di fronte ad una scelta importante per la sua carriera: serie “A” con il rischio di fare molta panchina o serie “B” con più possibilità di giocare?. E non si tratta di una scelta di cuore.

Sandro Conti

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