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Come è triste Venezia

Sulla carta, almeno ad inizio campionato, il Venezia doveva essere di un altro pianeta e l’Ascoli lottare per non retrocedere. In campo le posizione si sono invertite e, a distanza di due mesi i bianconeri battono ancora i lagunari e lo fanno meritatamente. 

Ascoli propositivo, alla costante ricerca del goal, sblocca partita nel secondo tempo, dopo aver controllato le velleitarie azioni nero-verdi, Venezia senza idee, rinunciataria, come volesse accontentarsi di uno striminzito pareggio. 

Per fotografare meglio il film dell’incontro basterebbe dire che Guarna non è stato mai chiamato ad intervenire limitandosi soltanto a rinvii da fondo campo. E’ stata una partita povera di contenuti tecnici per poco meno di un’ora durante la quale l’Ascoli ha giochicchiato senza mai affondare, come fa il gatto con il topo. Poi, di colpo, si sono accesi Mendes e Dionisi: il primo ha fornito al centravanti bianconero un “cioccolatino” che ha ingolosito il “capitano” capace di portare in vantaggio la sua squadra con un perfetto diagonale, sul quale nulla ha potuto il portiere veneziano. Una volta in vantaggio l’Ascoli si è messo in cattedra orchestrando il gioco a piacimento, gioco che è stato illuminato ulteriormente dal goal del raddoppio di Collocolo a conclusione di un’azione personale di rara bellezza.

Questa squadra, se Bucchi la inquadrerà in una certa maniera e se a gennaio Valentini prenderà il centrocampista che serve, ha davanti a sé la speranza (non voglio dire la possibilità, per scaramanzia) di ripetere il miracolo dello scorso anno. Sarà fondamentale tenere i piedi saldamente in terra senza cullarsi sui risultati positivi finora conseguiti, ma neppure ai “se non avessimo perso con il Modena, se… che non ridanno i punti persi e fanno il sangue amaro.

Scegliere il migliore o dare i voti è impresa ardua, visto che è tutta la squadra che ha girato alla perfezione (ma questo avviene dalla trasferta di Bari, da quel giorno sei goal segnati e uno solo subito!). 

In di sicuro Dionisi (una miscela di tecnica e fiuto del goal che lo rendono attaccante periscolosissimo), Botteghin (padrone indiscusso dell’area) e Collocolo (goal da cineteca e tanto lavoro a centrocampo).

Out, (spaccando, però, il pelo) Falzerano (ancora non al meglio della forma) e Gondo (solo perché ancora a digiuno di goal, dopo l’abbuffata di Palermo. Per il resto un grande lottatore che conquista palloni ed apre gli spazi. Ottima spalla per Dionisi).

Sandro Conti

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