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Marinelli! Chi è costui?

Ieri, per dare un titolo ad Ascoli – Frosinone, abbiamo scomodato Primo Levi, oggi Alessandro Manzoni. “Carneade! Chi è costui?” E’ la domanda che don Abbondio si fa (“ruminava tra sé”, scrive nei “Promessi sposi” il Manzoni) a proposito del filosofo greco Carneade, la cui citazione è contenuta nel panegirico in onore di San Carlo Borromeo che don Abbondio stava leggendo. Così noi ci chiediamo “Marinelli! Chi è costui?” aggiungendo che dire a qualcuno carneade è definirlo sconosciuto, quindi insignificante

Che il “maresciallo” Marinelli – nella vita di ogni giorno è sottufficiale dell’esercito – abbia diretto la gara in maniera assai discutibile è fuor di dubbio, ma non deve passare sotto silenzio l’atteggiamento che Collocolo ha tenuto nei suoi confronti e che ha determinato l’espulsione del centrocampista. Primo errore dunque in parti uguali tra l’arbitro e il giocatore.

Sembrerebbe, questa la voce che ieri mattina circolava in città, che il giocatore, ritenendo che l’arbitro avesse sbagliato nell’assegnare la punizione agli ospite anziché all’Ascoli, gli avrebbe rivolto la frase : “Che vuoi fare il fenomeno?”. Se così fosse si può ritenere che sia stata irriguardoso nei confronti di Marinelli ma certamente non così offensivo da giustificare il cartellino rosso diretto. A nostro avviso un’ammonizione con relativo cartellino giallo sarebbe stato il giusto provvedimento. 

Comunque aspettiamoci di peggio, nel senso che, conoscendo bene i comportamenti degli arbitri, nel referto Marinelli riporterà la sua versione che costerà qualche giornata di squalifica a Collocolo. Speriamo vivamente di sbagliarci per il bene dell’Ascoli. 

Il presidente dell’Ascoli Pulcinelli, ha dichiarato. che denuncerà l’arbitro.

Il secondo grave errore, riguardante la designazione di Marinelli, lo ha commesso il designatore Rocchi, e non è la prima volta. Forse non conosce bene la geografia: Tivoli e Frosinone si trovano nella stessa regione, il Lazio, e distano fra loro a pochi chilometri (76,56 km. Per la precisione). A nostro avviso la cosa era da evitare per sgomberare il campo da illazioni che sorgono spontanee. Ma Rocchi va imperterrito per la sua strada pur sapendo che sbaglia di grosso.

Il terzo errore è tutto dell’arbitro. Sul goal del Frosinone si sono levate proteste a non finire in quanto la marcatura di Insigne sarebbe stata inficiata da un’azione di partenza con fallo di Mulattieri a danno di Quaranta. In effetti i due giocatori sono entrati in contrasto in maniera piuttosto robusta. A finire per terra è stato l’ascolano che, unitamente ai compagni di squadra , ha protestato per aver subito fallo. Ci è parso che lo scontro sia stato… robusto e che, seguendo il metodo di giudizio tenuto fino a quale momento da Marinelli, che è sembrato essersi calato nel ruolo di un capotreno piuttosto di arbitro, assegnare a Quaranta la punizione ci poteva anche stare. A meno che Marinelli non abbia ritenuto il contatto di lieve entità. Cosa che di questi tempi va molto di moda, specialmente fra i cronisti televisivi che nei loro giudizi sentenziano: “spinta leggera, contatto lieve”. Come se gli arbitri avessero al polso una specie di manometro che indica loro la forza dell’intervento.

Una maglia speciale per festeggiare i 124 anni di vita del club ascolano. Ma l’arbitro ha fatto di tutto per mandarla di traverso.

Ormai è inutili piangere su quanto accaduto al Del Duca. Ad arbitraggi non all’altezza dobbiamo farci il callo. E’ stato sempre così e non cambierà di certo in futuro perché la logica è molto semplice: se sbagli a danno di una squadra “debole” non succede nulla. Invece, se tocchi una squadra di rango incorri in situazioni poco simpatiche. Comunque, nella nostra galleria in cui figurano arbitri indesiderati abbiamo riservato un posto anche a Marinelli, capace di espellere un allenatore, un giocatore ed ammonirne sette, perché non in grado di tenere in pugno una partita. Ed ecco tornare Manzoni  e il non coraggio di Don Abbondio.

Sandro Conti

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