Cronache

Gli ascolani e la fortuna di avere Sant’Emidio

Noi ascolani siamo decisamente fortunati essere nati in una città mai colpita da eventi idrogeologici avversi. Di una sola cosa possiamo lamentarci: il terremoto che con una certa frequenza ci fa… ballare. Ma non c’è da aver paura in quanto il buon Sant’Emidio fa sempre buona… guardia e ci preserva da ogni possibile disastro, non solo. Nel lontanissimo 1943 l’armata tedesca in ritirata occupò la nostra città. Fu di breve durata perché in autunno si registrò una serie si scosse molto potenti – i nostri vecchi raccontano che le mura delle abitazioni lungo le ruette si toccassero – che terrorizzarono gli invasori. Fecero i bagagli e scapparono. Per gli ascolani a compiere il “miracolo” era stato il loro santo protettore che viene onorato da centinaia di anni come si conviene. 

Controlli dei Vigili del Fuoco dopo il sisma che ha colpito le Marche (Foto VVFF)

Chi veniva ad Ascoli, anche di questi tempi, non mancava di manifestare il proprio timore per la possibilità di essere coinvolti in un terremoto che provoca nella gente una paura incontrollabile. Si sono sentiti ripetere che non esiste alcun periodo, tanto c’è la mano di Sant’Emidio che protegge Ascoli. 

Gli ospiti, però, non erano mai convinti: “Ascoli è terra ballerina” ripetevano all’unisono e non avevano tutti i torti visto quanto accade in ogni parte del mondo. Nel 1972 la nostra città venne travolta da una scossa che i sismografi rilevarono del settimo grado della scala Mercalli della durata di sedici secondi. Una “botta” impressionante che causò danni agli edifici. Crollò il tetto della sala operatoria del vecchio ospedale, ubicato sull’Annunziata, lo stemma che si trovava sul portale della Prefettura, alcuni crolli più o meno pericolosi ma nessun ascolano riportò un graffio. Anzi, in verità al pronto soccorso finirono parecchie persone che avevano riportato ferite lacero – contuse al volto. Mentre la terra tremava tutti fuggirono dalle proprie case per raggiungere un luogo all’aperto. Nella folle fuga dimenticarono però che per uscire sarebbe stato opportuno aprire le porte. Lo dimenticarono per cui andarono a sbattere violentemente contro di esse causandosi profondi tagli al volto che richiesero l’applicazione di punti di sutura. 

Di recente la terra ha tremato in tutta la regione Marche seminando panico fra la gente. Ma non agli ascolani che sanno di poter contare su Sant’Emidio, protettore della nostra città. 

Sandro Conti

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