“Buongiorno a chi, tra le tante cose da fare, trova il tempo per un pensiero gentile”

Il sole sorge alle 7,20 e tramonterà alle 17,16. Cielo sereno con velature estese. Temperatura dai 4 °c. del mattino ai 12 di metà giornata.

La chiesa celebra oggi San Biagio. Nato a Sebaste nell’Armenia e vissuto tra il III e IV secolo, passò la giovinezza fra gli studi, dedicandosi in modo particolare alla medicina. Al letto dei sofferenti curava le infermità del corpo, e con la buona parola e l’esempio cristiano cercava pure di risanare le infermità spirituali. A causa della sua fede venne imprigionato dai romani, durante il processo rifiutò di rinnegare la fede cristiana e per questo fu condannato a essere straziato con i pettini di ferro, che si usano per  cardare la lana, prima di essere decapitato nel 313 

IL PANETTONE DI SAN BAGIO

Una antica leggenda popolare narra che una donna, poco prima di Natale, si recò da un frate di nome Desiderio per fare benedire il panettone che aveva preparato per la sua famiglia. Il frate, avendo poco tempo a disposizione, le chiese di lasciargli il dolce e tornare qualche giorno dopo, così lo avrebbe benedetto appena ne avrebbe potuto. Solo dopo Natale, però, il frate si accorse di avere ancora il panettone, del quale si era completamente dimenticato. Pensando che a quel punto anche la donna se ne fosse dimenticata, se lo mangiò. Il 3 febbraio, però, la donna si presentò dal frate chiedendo indietro il suo panettone benedetto. Frate Desiderio, dispiaciuto per averlo già mangiato, si recò comunque a prendere il recipiente vuoto da restituire alla donna. E qui la sorprendente scoperta: c’era un panettone grande per due volte quello che gli era stato lasciato a Natale. Un miracolo avvenuto proprio nel giorno di San Biagio, protettore della gola. Da allora l’usanza è quella di consumare un panettone, definito appunto di San Biagio, proprio in questo giorno.

IL FATTO DI IERI

Parliamo di Sanremo. È inevitabile. Ma non delle canzoni, degli ospiti e dello spettacolo, sono già in tanti a farlo e con molta più competenza di me, ma delle tante curiosità che nascono intorno ad una manifestazione così complessa.

Ornella Muti. 66 anni portati alla grande. Donne così è difficile chiamarle “vecchie”. In conferenza stampa, si è dichiarata a favore della cannabis terapeudica. Si sapeva ma si è scatenato lo stesso il finimondo. In prima fila i soliti noti: Salvini con rosario in mano (e 3 famiglie alle spalle), Giovanardi (al quale qualcuno dovrà dire che le crociate sono finite) e Gasparri (che da quando l’ex cavaliere entra ed esce dall’ospedale, s’è caricato della croce della penitenza per prevenirlo da ogni male). Cosa aggiungere? Che alle figuracce ci si prende gusto se dopo quella dell’elezione del Presidente della Repubblica, continuano imperterriti ad inanellarne di nuove. E non parlo di intelligenza!.

Giusy Ferreri. Dopo aver giocato sulla sua statura, adesso i soliti idioti non hanno trovato di meglio che deriderla perché ha fatto la commessa alla Esselunga. Non ho mai saputo che fare la commessa fosse un lavoro indecoroso o disdicevole, anzi per quel che mi risulta nei supermercati c’è la fila per essere assunte, Ma forse queste menti straordinarie, sanno cose che noi comuni mortali non conosciamo. Che so, che le commesse sono marchiate a sangue, vengono fustigate ogni mezz’ora, vivono incatenate al posto di lavoro e quando passa il padrone (perché per loro il padrone esiste ancora) debbono genuflettersi…  Mi chiedo, ma gente del genere vale proprio la pena metterle al mondo o non sarebbe meglio farsi un cagnolino?

IL PENSIERO DI OGGI 

“Teniamo quello che vale la pena tenere e poi, con l’alito della gentilezza, soffiamo via il resto”.

Slataper

Non sono riuscito a trovare un lavoro serio, così ho fatto il giornalista

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