Ci risiamo, il calcio italiano non perde il vizio

Ancora tu! I dirigenti juventini sono inguaribili: farebbero qualsiasi cosa pur di vedere la loro società primeggiare ma anche in questa circostanza la vicenda si sta mettendo piuttosto male. Da Calciopoli la società sabauda era uscita con le ossa rotte, molto meno rispetto a ciò che avrebbe meritato: se l’Ascoli avesse combinato quel… merdaio sportivo, oggi militerebbe in un campionato dilettantistico se non addirittura radiata dall’organizzazione. Ma nella nostra Italia regge ancora il detto “noblesse obblige”: i piemontesi hanno un curriculum che va rispettato, non solo nel calcio. Ciò che si è letto sui giornali in questi giorni fa rabbrividire e spinge a riflettere se valga la pena seguire ancora il calcio, tifare per una squadra, emozionarsi per una partita. 

Premesso che le accuse mosse alla Juve sono da dimostrare in via giudiziaria, quello che viene contestato è  sostanziose e pesante, a meno che i giudici della procura torinese siano di colpo impazziti. Non solo, ma stando a quanto riportato dalle cronache, vi sarebbero coinvolte diverse società di calcio che hanno avuto rapporti di natura finanziaria con la Juve. E tanto per non farsi mancare nulla, vengono chiamati in causa anche alti dirigenti del calcio italiano – ovviamente hanno smentito ogni coinvolgimento -, e si parla anche di riunioni… carbonare nelle quali si decideva quale fosse il sesso degli angeli.

Che miseria! Un gruppetto di pseudo dirigenti è riuscito a sputtanare il gioco più bello del mondo, ormai privo di ogni credibilità, almeno in Italia. La sola cosa che ci si può aspettare dalla giustizia, sia sportiva che quella che agisce nei tribunali, è che si faccia, una volta per tutte, pulizia radicale in un ambiente marcio e corrotto, sempre che vengano provate le responsabilità. 

Chi fa parte della “casta” crede di essere intoccabile e che possa agire secondo i propri interessi. E’ giunta l’ora di porre fine a questo malcostume che da decine e decine di anni impera sul mondo dello sport. Dei Ronaldo, Messi, Donnarumma e tutti i cosiddetti campioni, ricompensati con ingaggi da capogiro, ne possiamo tranquillamente fare a meno. Che si torni ad un calcio pulito che offre ai nostri giovani l’opportunità di mettersi in luce tanto con le cifre astronomiche he sono state spese dai club italiani non si è ottenuto nulla di rilevante se non una serie infinita di risultati deludenti.  

Sandro Conti

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