Uncategorized

Dove è finita la gloriosa maglia bianconera?

Il mondo vive di mode. Anche il calcio. Sui rettangoli verdi se ne vedono di tutti i colori. 

L’attaccante segna un goal? Scatta come una molla, inseguito dai compagni che lo vogliono soffocare in un abbraccio, e che fa? Si toglie la maglietta e la lancia in aria. L’arbitro lo tiene sotto controllo e non appena si rimette l’indumento gli mostra il cartellino giallo: ammonito. Adesso quasi tutti i giocatori si lasciano andare a questa sceneggiata che di serio non ha proprio nulla ma è moda. 

Inizio di partita: entrano in campo le due squadre. Quasi tutti i giocatori si abbassano, toccano l’erba del terreno di gioco e si fanno il segno della croce. Anche questo è moda. Pagherei chissà cosa per sapere quanti di loro vadano a messa. Nella mia lunga vita ne ho conosciuto soltanto uno: il terzino dell’Ascoli Eugenio Perico, ottimo professionista, il quale il sabato pomeriggio, a quei tempi le partite si giocavano la domenica, si recava in chiesa per la Santa Messa e non se ne perdeva una!

L’attaccante segna un goal. Come fosse stato punto da una tarantola corre verso la curva dove stretti i suoi tifosi e si arrampica sulla rete di protezione esultando e facendo esultare i suoi fans che lo vorrebbero abbracciare e baciare. Anche questa è moda.

Fin qui abbiamo parlato di moda, nel senso di abitudini, ora è tempo di parlare di moda, nel senso di abbigliamento. 

Dal 1898, data di affiliazione alla Federazione, l’Ascoli ha sempre indossato la maglia con i colori sociali: bianco e nero a strisce verticali. Da qualche tempo della maglietta tradizionale si è persa traccia: al Del Duca l’Ascoli indossa una maglia di color nero con bordi bianchi e addirittura calzettoni rossi in ricordo di Costantino Rozzi. In trasferta, poi, la maglietta scolorisce e diventa colore bianco.

Possiamo continuare a chiamarli bianconeri o dobbiamo  passare a neri quando sono in casa e bianchi quando sono fuori? E qui mi viene naturale una digressione che ha molto della scaramanzia: primo – l’ultima partita vinta in casa dall’Ascoli è stata contro il Cagliari, la maglia era bianconera; secondo – in casa arranchiamo, ma vestiamo di nero, in trasferta veleggiamo, ma vestiamo di bianco… Non dico altro, ma in altri tempi lo “stregone” avrebbe saputo cosa fare. Almeno per mettersi la coscienza a posto.

Per conto nostro, oltre a catalogarlo tra le “mode” strane del calcio, lanciamo un sondaggio: cosa ne pensano gli ascolani, tifosi e non, sul colore della maglia e poniamo due domande:

1 – sì maglia nera in casa e bianca fuori

2 – sì maglia bianconera in casa e fuori

Inviate la risposta indicando solo il numero scelto a:

redazione@ithacaeditoriale.it

 Per ora grazie per la collaborazione.

Sandro Conti

Recent Posts

Samuele Ripani, “la fotografia di moda non era come me l’aspettavo”

La fotografia piace, almeno ai nostri lettori. A grande richiesta abbiamo risentito, a qualche mese…

2 settimane ago

Trans, la scoperta di un’identità nella testimonianza di un nostro lettore

Per la nostra rubrica, che abbiamo visto QUI, QUI o QUI, pubblichiamo questo interessante pezzo.…

3 settimane ago

Carlo Greppi e la storia di Lorenzo: “Rischi a parlare con me” “Non importa”

Dopo il successo dell’incontro con lo storico Eric Gobetti (di cui abbiamo parlato QUI), si…

2 mesi ago

“Non io ma noi”, l’evento in una sala gremita per lanciare Nardini Sindaco di Ascoli Piceno

"A come partecipazione", questo il titolo per l’incontro promosso dal comitato elettorale Emidio Nardini sindaco…

2 mesi ago

Foibe, grazie agli studenti la libertà riesce a vincere: l’incontro con Eric Gobetti

di Michelle Marafini La partecipazione a una lezione di storia può diventare un atto di…

3 mesi ago

Ascoli, i giovani in piazza al grido “Palestina libera”

“Ascoli è anche questo” urla una ragazza al megafono. E lo dice con la fierezza…

3 mesi ago