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Tullio Pericoli e la scrittura

Tullio Pericoli, oltre a dipingere, continua a scrivere. Per Adelphi ha pubblicato:

“I ritratti” (2002), “Otto scrittori” (2003), “La casa ideale di Robert Louis Stevenson” (2004; nuova versione 2017), “Robinson Crusoe di Daniel Defoe” (20079, “Attraverso l’albero” (2012); “I paesaggi” (2013); “Pensieri della mano” (2014); “Piccolo teatro” (2016), “Incroci” è uscito nella primavera 2019 e presentato con successo al Salone del Libro di Torino; l’anno in cui la Regione Marche era ospite d’onore con uno spazio espositivo, dedicato a Giacomo Leopardi, interamente “connotato” dalle opere di Tullio Pericoli.

Ora è appena uscito “Arte a parte”, sempre per Adelphi, di cui riportiamo il risvolto di copertina e alcune righe del testo:

“Da qualche anno Tullio Pericoli conduce su se stesso, nel suo studio, una serie di curiosi esperimenti, di cui poi racconta i risultati in forma di libro. L’ultimo – questo – è per certi versi il più audace. Si trattava infatti di mettere alla prova gli occhi della fronte (come li chiama Pericoli) e gli occhi della mente, chiedendo ai primi di controllare tutto quello che la mano al lavoro faceva, e intanto ai secondi di addentrarsi nei «corridoi bui del cervello», riportando tutto quello che di inusuale gli accadesse di notare. I risultati della ricerca sono tanti quante sono le pagine di questo libro. In alcuni i lettori riconosceranno l’autore, ma altri hanno sorpreso lui per primo, spingendolo ad esempio a modi nuovi di vedere la pittura. Modi che Pericoli tenta di mettere definitivamente a fuoco anche per la via che gli è più naturale – ridisegnando cioè a matita le opere di alcuni suoi spiriti guida, da Morandi a Saenredam, alla ricerca dei loro segreti”.

Quando qualche volta, come adesso, mi succede di scrivere, lo faccio a mano. Con la stessa mano che migliaia di volte ho guardato disegnare. La guardo mentre scrive e mi viene da chiedermi quali sono le differenze e le somiglianze nei movimenti e nelle sensazioni tra i due lavori. Forse nella scrittura il contenuto non è privo di importanza. Ma anche nella pittura, forse. Chissà. Mi chiedo anche se la mia mano si sarà mai fatta queste domande.

Tullio Pericoli
Maurizio Capponi

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