Approfondimenti

Pesaro e Ascoli, sarà un confronto perdente anche sui nuovi edifici scolastici?

Nelle Marche, proprio nella nostra regione, si trova la scuola più ecosostenibile del mondo. Si trova a Pesaro ed è la scuola media Brancati. “Per costruirla il Comune ha demolito un vecchio magazzino di sua proprietà. Da una parte ha evitato un nuovo consumo di suolo e dall’altra ha guadagnato un luogo centrale nella città, ben servito dai mezzi pubblici e dotato anche di una pista ciclabile, Ogni dettaglio è stato curato: sono state installate rastrelliere per le biciclette; una colonnina per la ricarica dei veicoli elettrici e parcheggi per il carpool o i veicoli a bassa emissione”. Così la racconta Sabrina Carreras, autrice per Chiarelettere di “Ora o mai più. Riprendiamoci la scuola. Le storie di chi ha il coraggio di costruire il futuro”.

La scuola di via Lamarmora è stata progettata per garantire il benessere dei suoi occupanti. Essa è dotata di un tetto verde, di frangisole automatizzati sensibili alla luce esterne, di un controllo della luce naturale e artificiale a ottimali condizioni di comfort acustico, di vasche per il recupero dell’acqua piovana, di un involucro ad alte prestazioni rivestito da una parete ventilata in gres porcellanato che abbatte i consumi ed elimina il problema della manutenzione. I pannelli fotovoltaici forniscono energia pulita, mentre pompa di calore ed impianti ad alta efficienza, automatizzati e controllati da remoto, mantengono sotto controllo i consumi. Bassissimo è poi l’impatto ambientale dato dai materiali naturali scelti, dai componenti riciclati usati e dal controllo dei rifiuti. Attenzione anche ai temi dell’economia circolare e alla salubrità degli ambienti mediante monitoraggio di temperatura, umidità, presenza di CO2, di fattori illuminanti con uso di lampade a led dimmerati con sensori di presenza nelle aule e di un corretto ricambio di aria tale da garantire l’immissione dell’aria dall’esterno filtrata e purificata.

Alla scuola sono stati assegnati innumerevoli importantissimi premi come: il Green Solution Awards International categoria “Energy temperate climates” assegnato a Glasgow durante la Cop26; il Cresco award Anci 2020/21; l’EU Women4Res 2020/21; il “Leadership Award 2021” dell’U.S. Green Building Council assegnato nell’ambito della 26esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ha un sapore particolare.

Ascoli Piceno, a causa dei danni del terremoto del 2016, ha disponibili decine di milioni di euro per ristrutturare e in alcuni casi demolire e ricostruire molti edifici scolastici. I ritardi si sono accumulati e poco è stato fatto finora (ne abbiamo parlato anche QUI), ma non sarebbe il caso a questo punto di pensare a scuole diverse? Oppure ci si limiterà alla pur necessaria sicurezza antisismica per ricostruire dov’erano e più o meno com’erano?

Da studente della scuola media Massimo D’Azeglio di lungo Castellano, partecipai a uno scambio linguistico con un collège di Ecully, un sobborgo di Lione in Francia. Saremmo stati noi ad accogliere per primi i ragazzi e le ragazze francesi per un paio di settimane nella nostra città (e poi sarebbe spettato a loro ospitare noi). I nostri docenti erano però preoccupati: “Si tratta di un momento sempre molto penoso quando loro visitano la nostra sede; ci sentiamo davvero in imbarazzo per il fatto di chiamare questa ‘scuola’“. Ingenuamente mi chiedevo il perché, da ragazzino, poi visitai la loro di scuola: architettura contemporanea, verde, aree sportive, biblioteca, aree ricreative… Ora la media D’Azeglio sarà demolita e ricostruita, come?

Giorgio Tabani

Racconto storie.

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