In principio c’era il Merito
Un tempo, nella Lega non più secessionista, c’era Salvini che un giorno sì e quell’altro pure ci gratificava con le sue boutade, pronto a rimuoverle con la solita frase “sono stato frainteso”. Da un po’ di tempo, purtroppo, i “piccoli Salvini crescono. In molti hanno capito che è l’unico modo per ottenere il primo piano, Chi l’ha capito meglio è Giuseppe Valditara, titolare dell’istruzione.
Primo atto, niente più solo Ministro per l’Istruzione, ma “Ministro dell’istruzione e il Merito”. Merito di chi e per chi? Dopo giorni di silenzio il ministro ha spiegato che a essere classista non era il merito ma la scuola, a causa della dispersione e del divario tra territori. “Il nostro concetto di merito vuol dire dare un’opportunità a chiunque come dice l’articolo 34 della Costituzione”. Cioè? “Che colpa ne ho se non capite un’acca?” La spiegazione alla prossima puntata.
Il valore dell’umiliazione
L’ultima uscita, chiarita dopo qualche ora, è un inno all’umiliazione.”Soltanto lavorando per la collettività, umiliandosi anche di fronte ai compagni, ci si prende la responsabilità dei propri atti. Da lì nasce il riscatto”. Poi è arrivato il chiarimento: “Ho usato un termine sicuramente inadeguato, confermo però il messaggio (e c’era qualche dubbio?): “imparare l’umiltà di chiedere scusa”. Alias, fatto il buco, vediamo come si fa per allargarlo.
I lavori socialmente utili
Proposta naif: lavori socialmente utili come “soluzione per contrastare gli episodi di violenza in classe, per gli studenti sospesi un anno” E ai presidi che gli facevano notare che “la sospensione di un anno non esiste”, la risposta del ministro è stata quanto mai esplicita: “Non ci vedo nulla di male o di autoritario”. Questa volta niente precisazione ma fermo sulla propria idea. Avanti Savoia!
I cellulari in classe
“Che schifo durante le lezioni quando i ragazzi invece di seguire navigano, chattano, stanno sui social, e rispondono alle chiamate. “Via i cellulari in classe! ”. A mezzo tra editto e proibizionismo, ci chiediamo e chiediamo al Ministro: non sarebbe meglio educarli ad un uso corretto?
Niente scuola niente Reddito
Togliere il reddito di cittadinanza a chi “ha interrotto illegalmente gli studi prima dei 16 anni”. Una “fatwa” contro chi non ha studiato, perché “la miseria o l’indigenza non sono scelte di vita ma condizioni delle società senza giustizia sociale”
L’impero romano e gli immigrati
E il Valditara scrittore dove lo mettiamo? Alcuni titoli che la dicono lunga sul sul “civile” pensiero: “L’impero romano distrutto dagli immigrati”. Sottotitolo “Così i flussi migratori hanno fatto collassare lo stato più imponente dell’antichità”. Ed ancora: “L’immigrazione nell’antica Roma: una questione attuale”. Seguito da: “Sovranismo: una speranza per la democrazia”. Giustificazione: “È l’editore che sceglie il titolo per rendere il lavoro più accattivante”. Certo, ma il contenuto?
Lo spettro del comunismo
Possiamo dimenticare la lettera contro il comunismo inviata il 9 novembre a studenti e studentesse in occasione dell’anniversario della caduta del muro dio Berlino? Ma il 9 novembre non era la giornata mondiale contro il fascismo e l’antisemitismo? Replica, puntuale come al solito. Ma questa volta con un affondo.”C’è chi è amico di Israele e chi di Hamas, io di Israele” e “non accetto lezioni sull’antifascismo, mio padre era nella Brigata Garibaldi”. Infatti, poco più che ragazzo, è attestata la presenza di Luigi Valditara, padre, tra i partigiani dal 25 aprile al 7 giugno del ’45!