Sanità, il PD ascolano manifesta e il comitato sambenedettese risponde: “Egoisti”

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Il segretario provinciale del Partito Democratico e capogruppo nel Consiglio comunale di Ascoli Piceno, Francesco Ameli ha dichiarato, rispetto alla recente manifestazione organizzata dal suo partito di fronte all’ospedale “Mazzoni”.

“Una manifestazione riuscita che ha evidenziato il caos che ha generato la destra in materia di sanità. 
I lavoratori dell’Area vasta 5 sono stremati e non sono tutelati sufficientemente, i reparti vengono accorpati o chiusi senza alcuna programmazione o condivisione e nel Piceno continuano a mettere in discussione servizi essenziali come la guardia medica, e la destra è nel silenzio più totale. Ed a rimetterci sono ancora una volta i cittadini che hanno diritto di usufruire dei servizi.
Penso che ai sindacati, che per la prima volta hanno manifestato dinanzi gli ospedali di Ascoli e San Benedetto, debba essere data una risposta chiara.
Ho letto parole stucchevoli da parte di esponenti politici e di comitati politici alle quali non rispondo perché non meritano considerazione, ritengo però necessario ribadire come sia necessario che la Regione Marche dia indicazioni chiare in merito al futuro assetto della sanità sul territorio piceno a fronte delle ingenti risorse che arriveranno dal PNRR destinate in primis alla medicina territorio.
Come si vuole affrontare l’emergenza covid? Come verranno gestiti i servizi sul territorio per i cittadini? Dove e quali saranno le case di comunità e gli ospedali di comunità nel Piceno? Ed infine, la Regione Marche è d’accordo nella realizzazione di una struttura di primo livello con tutte le specialistiche e i posti letto necessari? Se si abbiamo diritto di sapere dove e con quali fondi e tempi. 
Il PD piceno ha sempre ribadito la necessità di un ospedale di eccellenza sul territorio da situare in maniera baricentrica perché riteniamo che i cittadini debbano essere tutti uguali dinanzi all’accesso alle prestazioni sanitarie come sancito dalla costituzione, ma il posto come sempre detto non è un dogma: alla Regione Marche chiediamo chiarezza rispetto al futuro che dovremo avere o penseranno ancora che sia possibile effettuare viaggi della speranza tra Ascoli e San Benedetto a seconda della patologia che affligge i pazienti?
Invito le forze politiche che hanno a cuore il territorio ad unirsi alla richiesta sacrosanta e legittima di sapere cosa la regione vuole fare della sanità del Piceno”.

Sul tema è intervenuto il Comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso” in aperta polemica con l’iniziativa.

Il Pd ascolano, cioè Casini e Agostini, rappresenta il nemico mortale del Madonna del Soccorso. Ora si appellano all’assessore Castelli, così come fanno ogni volta che vogliono qualcosa per il loro bacino elettorale. Mentre in Riviera noi abbiamo Urbinati, pericolo pubblico per la nostra sanità, mai sincero, mai affidabile.
Vista l’irriducibile prepotenza e l’egoismo del Pd ascolano, che adesso si sono evidenziati con chiarezza, pur avendo noi sempre auspicato un’unione di intenti ed una fattiva collaborazione tra Ascoli e San Benedetto, che dovevano essere consacrate nella doppia provincia, a questo punto non vediamo altra strada per il nostro territorio che separarci dalla provincia di Ascoli, lasciando il capoluogo al suo destino. A meno che le altre forze partitiche e civiche non dimostrino di essere disposte ad impegnarsi affinché venga ristabilito in questo territorio il rispetto della legge e dei diritti di tutti i cittadini, tenendo conto finalmente del reale fabbisogno sanitario
“.

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