Se dovessimo fare una scala di valori, di efficienza e organizzazione, per primi dovremmo mettere l’esercito e la chiesa e subito dopo la Croce Rossa, con un particolare di non poca importanza: a differenza delle prime due, la Croce Rossa è fatta di soli volontari, quindi meriterebbe a buon diritto di essere la prima.
Un giorno dicemmo alla dottoressa Biancucci, oggi presidente del Comitato Ascolano, allora delegata alla formazione dei nuovi volontari e non solo, “mi sembra che vi state allargando così tanto da uscire dal vostro ruolo originario”. Ci rispose che non c’era un ruolo originario, ma anche se ci fosse stato il loro compito era di arrivare dove c’era bisogno”. Cioè ovunque. Con buona pace di quanti ancora continuano a pensare alla Croce Rossa = ambulanza = soccorso.
Terremoto, Covid e ora conflitto russo-ucraino che, a giorni alterni, fa tremare per il rischio della terza guerra mondiale, oppure tirare un respiro di sollievo per flebili spiragli di pace. E mentre i protagonisti sfogliano questa strana margherita dove il m’ama non m’ama“ è sostituito dal “guerra non guerra”, c’è chi altruisticamente si adopera per alleviare le difficoltà ai profughi in fuga dalle bombe. Quindi c’è bisogno, quindi c’è Croce Rossa.
Allo scoppiare del conflitto e con i tanti profughi che s’ammassavano ai confini con l’Occidente, la Croce Rossa Italiana ha lanciato un’urgente raccolta fondi a cui gli italiani hanno risposto con slancio, così da permettere la partenza di diversi convogli con destinazione Croce Rossa Ucraina a Chernivtsi: derrate alimentari, coperte e trauma kit (farmaci generici, farmaci chirurgici, post-traumatici e per il trattamento di malattie non trasmissibili), oltre ad altri materiali logistici e sanitari.
Adesso c’è bisogno di personale per fronteggiare l’emergenza nel nostro territorio con l’arrivo dei profughi, fornendo assistenza, accoglienza e soccorso a chi ne abbia bisogno.
Il Comitato di Ascoli Piceno è stato uno dei primi a muoversi, attivandosi per ricercare Volontari temporanei, che volessero contribuire a fronteggiare l’emergenza in atto. Sono richiesti medici, infermieri, psicologi che conoscano la lingua russo/ucraina. Gli interessati potranno registrarsi tramite la piattaforma https://volontari.cri.it/ e successivamente verranno avviati ad un corso di arruolamento in modalità on line.
“I volontari temporanei – dice la presidente Biancucci – sono una risposta nei casi di imprevedibilità, una preziosa risorsa che opera a supporto della Croce Rossa Italiana per un periodo di tempo circoscritto – ricordando le parole del fondatore Dunant – in un modo o nell’altro, ciascuno nella sua sfera e secondo le sue forze, può contribuire in qualche misura a questa buona opera”