Il dramma dei migranti nel nuovo libro di Simona Sparaco

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Due ragazzini, uno italiano (Mattia) e uno del Ghana (Malik) e il dramma, purtroppo attualissimo dei migranti morti negli sbarchi sulle coste italiane. Sono i protagonisti del nuovo libro “La via in tasca” della scrittrice Simona Sparaco che è stato presentato venerdì scorso agli studenti del liceo artistico “Osvaldo Licini” dalla stessa autrice che ha risposto con piacere alle domande dei ragazzi. Il libro, uscito a puntate sul Corriere della Sera, ha già raccolto diverse centinaia di migliaia per l’Unicef di cui Sparaco è ambasciatore in Africa. Prende spunto dalla drammatica vicenda del bambino affogato qualche anno fa sulle coste italiane e ritrovato con la pagella cucita nella sua giacca.

Simona Sparaco con la dirigente Cinzia Pettinelli

Un altro dramma che scosse le coscienze ma che non è servito ed evitare nuove tragedie come quella di Cutro. “Qualche anno mi trovavo in Sudafrica per un lavoro televisivo -ha raccontato Sparaco visibilmente emozionata- e attraversando una grande strada davanti alla nostra auto vidi volare qualcosa colpito dalla vettura che ci precedeva. Scendemmo ed era il corpo di un bambino zulù di un villaggio vicino. Senza aspettare soccorsi o la polizia, qualcuno prese un sacco nero per raccogliere il corpo dicendo “It’s a village boy”. Rimasi scioccata”. Di fronte alle domande dei ragazzi e alla musica degli stessi allievi, tra cui una bellissima interpretazione al piano della “Suonata al chiaro di luna di Beethoven”, la scrittrice, accolta dalla dirigente Cinzia Pettinelli e dai docenti, ha dato consigli preziosi agli studenti. “So qui al mitico liceo Licini -ha detto- ci sono voluta essere facendomi tre ore di macchina anche se con due figli piccoli non mi muovo più tanto lontano da Roma. Vado nelle scuole per presentare il mio libro e poi sarò in missione in Libano per conto dell’Unicef a cui sono destinati anche la mia parte di diritti di “La vita in tasca”. Nel libro emerge la storia del viaggio. Il viaggio di Malik con la sua pagella in tasca come lasciapassare e quello di Mattia con i bulli e i lucignoli che rischiano di far perdere i ragazzi. E’ stato questo il rimando più doloroso che ho scritto. Ai ragazzi dico: avete una pagina bianca da scrivere davanti a voi e cercate ogni tanto di spegnere il cellulare. Oggi le due istituzioni fondamentali per voi come la scuola e la famiglia sono in crisi. Ho scritto questo libro da madre”. Infine i complimenti ai ragazzi per come hanno letto alcuni passi del libro e un appello a leggere. “I librai sono i farmacisti dell’anima”.

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