Domani 10 gennaio 2021 riaprono gli istituti superiori ad Ascoli Piceno, dopo le vacanze natalizie e due giorni di didattica a distanza meritoriamente decretati da molti sindaci. “Far tornare i ragazzi in presenza è una scelta politica, ma non mi pare risponda allo scenario pandemico disegnato dai dati” dichiara a tutti i giornali e le televisioni che lo intervistano Roberto Battiston, docente di Fisica all’Università di Trento e coordinatore dell’Osservatorio epidemiologico dello stesso ateneo. “Omicron non è un raffreddore e in ogni caso riaprire le scuole lunedì prossimo è da pazzi. L’unica cosa che mi viene da pensare è che il governo sperava che l’ondata grossa sarebbe arrivata dopo l’elezione del presidente della Repubblica o che proprio bisogna ripartire dall’algebra elementare altro che epidemiologia” rincara la dosa il 6 gennaio il fisico Francesco Sylos Labini, mostrando un grafico molto eloquente.
Sulla pelle di docenti, studenti e famiglia si sta combattendo una battaglia che nulla ha di scientifico (altri dati ve li mostriamo, per chi volesse approfondire, nel post sottostante). Tenere aperte le scuole è un mantra che la politica di governo usa per marcare la distanza con il Conte II. Non si è investito per assumere docenti e Ata, non lo si è fatto per avere spazi più ampi o per l’aerazione, non lo si fa per avere mascherine Ffp2. La scuola non è mai la priorità e a parlarne e decidere è sempre chi ne conosce ben poco. Delirante l’idea di studenti in presenza e a distanza, a seconda dei giorni o delle ore. Sempre in attesa di una circolare che dichiari la dad di questo o di quello o di una classe o di un docente. O magari che arrivi l’ordinanza del sindaco o del presidente di Regione. Intanto il comitato tecnico-scientifico non viene convocato, l’ordine dei medici, gli esperti migliaia di presidi, professori e ora anche gli studenti protestano. Se, allora, dal punto di vista scientifico la questione è chiara, la risposta a una scelta politica (sbagliata) non può che essere altrettanto politica. Ed è così che i rappresentanti degli studenti degli istituti superiori del capoluogo piceno hanno dichiarato lo sciopero. Riportiamo integralmente le loro dichiarazioni alla cittadinanza.
“Noi rappresentanti di istituto delle scuole superiori di secondo grado della provincia di Ascoli Piceno, nonostante il tentativo di dialogo con la Regione Marche, (con lettera datata 05/01/2022 inviata all’assessore all’istruzione Giorgia Latini e all’assessore alla salute Filippo Saltamartini) pubblichiamo questo comunicato stampa per essere ascoltati, almeno dalla cittadinanza.
La nostra impressione è che al rientro a scuola non sia mai stata data l’attenzione meritata.
I ragazzi delle superiori non hanno avuto le stesse possibilità di tutelare la propria salute dei ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado.
Noi necessitiamo di uno screening tramite tampone gratuito permettendo così di evitare eventuali ulteriori contagi che potrebbero minare la salute dei più fragili sia nel contesto scolastico che in quello familiare e aggravare ancor di più una situazione già tanto delicata.
Questo va fatto tenendo in considerazione che successivamente alle festività natalizie in provincia di Ascoli Piceno c’è stato e continua ad esserci un aumento esponenziale dei contagi Covid-19 nella fascia tra i 14 e i 19 anni.
Questa manovra gratuita, permetterebbe di venire incontro alle famiglie con problemi economici e/o numerose.
Chiediamo inoltre di essere dotati gratuitamente di mascherine ffp2. Ordinanza espressa nell’ultimo decreto che però non trova ancora attuazione in nessuna scuola italiana.
C’è stato l’intero break natalizio per poterci far rientrare in sicurezza, ma, di nuovo ci ritroviamo di fronte alla lenta burocrazia che tutto può ostacolare e niente riesce a risolvere.
Siamo giovani, ma questo non significa che non abbiamo senso civico, in questi ultimi anni abbiamo subito le più forti privazioni, prima con i vari gravissimi terremoti del centro Italia, ora da due anni con questa tiritera della sicurezza e del doversi tutelare dai contagi. Per noi non ci sono state feste, veglioni, compleanni dei 18 anni, per noi non c’è stata attenzione e vicinanza viste le difficilissime condizioni in cui abbiamo dovuto apprendere e studiare, non c’è stata per noi e nemmeno per le nostre famiglie. Ma si sa, i minorenni, sono importanti ma la loro voce conta poco. Ma noi vorremmo farci ascoltare, vorremmo poter vivere la nostra adolescenza in mezzo ad adulti capaci di proteggere la nostra giovane età e la nostra salute.
Per questo motivo dichiariamo sciopero per l’intera giornata di lunedì 10 gennaio 2022, e protrarremo lo stesso fino a che non avremo risposte”.
Liceo “Stabili – Trebbiani”
Pierre Pancaglio, Samuele Morganti, Alessandra Di Donato, Nicolas Cipollini
Liceo “Orsini – Licini”
Luca Giovanetti, Daphne Carlini, Alessandro Capriotti
IIS Mazzocchi – Umberto I
Lorenzo Olori, Sergio Storoni, Alessio Poli, Riccardo Ferretti
ITAS – IPSEOA “Ulpiani”
Riccardo Testa, Secondo Luigi Sabatini
IIS “Fermi – Ceci – Sacconi”
Andrea Conti, Luca Caggiano, Diego Migliarelli, Noemi Di Luigi
Liceo Scientifico “Rosetti”
Samuele Nicolò Straccialini, Mattia Maria Sammassimo
IPSEOA “Buscemi”
Mariachiara Cruciani, Alessandro Moretti, Sara Grilli, Andrea Gabriele Capriotti
Fra le prime reazioni della politica, quella del segretario provinciale del Partito Democratico e consigliere comunale Francesco Ameli: