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Dopo Sanremo e con i contagi che scendevano, pensavo ad un fine febbraio più tranquillo e, invece… c’è un tale casino in giro che, a confronto, il caos nei “5 stelle” fa sorridere.

Contestazione studentesca. Come ogni primavera torna puntuale la protesta giovanile e, come ogni primavera, non si capisce l’esatto motivo: c’è chi parla di tamponi e relativi costi, chi del doppio esame scritto alla maturità e chi, più seriamente, dell’alternanza studio-lavoro. I primi due sono pretestuosi, l’ultimo, invece, ha una certa importanza, ma le soluzioni, come al solito, sono umorali e non meditate. Quindi non mi unisco al coro e mi limito a ricordare che quando la scuola era solo studio, ci fu chi saltò su per dire che dovevamo imparare dall’America, dove l’alternanza scuola-lavoro c’era da una vita e funzionava; adesso gli stessi sostengono l’esatto contrario. Fare un passo avanti e due indietro non è un cha cha cha, ma un disastro!

Draghi si è risentito per come tutti gli stiano cercando un lavoro dopo il 2023, ed ha precisato che, semmai avesse voglia di continuare a lavorare, un lavoro sarebbe in grado di trovarselo da solo. Per la prima volta un “mortale” rifiuta elegantemente la raccomandazione degli “eletti”!

Putin fa i muscoli. Dopo la caduta del comunismo, del muro di Berlino e delle palle di fronte a tanta imbecillità, adesso il gerarchetto russo s’è ricordato che una volta la Russia era una potenza e bastava sbattere una scarpa sul tavolo e tutti se la facevano sotto. Putin non è Krusciev, ma è più subdolo, perciò stuzzica la nuora perché suocera intenda. Alla fine sparerà quattro cannonate, un paio di missili e qualche incursione area e tutto finirà a tarallucci e vino: l’Ucraina perderà il pezzo già seccessionista, le sanzioni contro i russi verranno addolcite e la Nato non accoglierà gli ucraini, ma li affilierà. In fondo è quello che va di moda oggi nelle attività commerciali: io ti do il marchio e ti fornisco le merci, ma tu resti padrone dei tuoi fallimenti. L’uovo di Colombo.

Chiusura olimpica. Più dei risultati mi soffermo sull’abbigliamento degli azzurri alla cerimonia di apertura. Dopo le tute con il bersaglio sul petto di Tokyo, adesso lo scafandro tricolore, che ha scatenato la fantasia degli italiani: turisti con il parapioggia, dopolavoristi per la corsa dei sacchi, tenda della doccia, mantello-paravento

Mi piacerebbe sapere cosa hanno fatto di male ad Armani gli atleti italiani per essere martoriati in quel modo!

Non sono riuscito a trovare un lavoro serio, così ho fatto il giornalista

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