Le botti diventano opere d’arte per finanziare il reparto di ematologia

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Anche una barrique, dopo aver ospitato il prezioso nettare di Bacco, può diventare un’opera d’arte grazie alle sapienti mani degli studenti dell’indirizzo “figurativo” del Liceo Artistico “Osvaldo Licini” di Ascoli Piceno.

Si è concluso oggi, 23 maggio, il progetto triennale di Pcto (ex alternanza scuola lavoro) denominato “Un colpo d’arte al cerchio e alla botte” che ha visto coinvolti gli studenti (guidati da docenti Gianluca Di Giovannantonio e Valeria Mutschlechner) e l’azienda vitinivicola ascolana “Velenosi” rappresentata da Angela Piotti Velenosi e sua figlia Marianna.

Una delle barriques decorate dagli studenti

Proprio da un’idea di Marianna Velenosi ha preso avvio l’iniziativa che si è sviluppata nell’arco di un triennio. “Appena ho messo in rete le foto delle botti -ha rilevato Angela Piotti Velenosi- i miei importatori mi hanno riempito di richieste per averle. E così ho pensato che le avranno ma a fronte di offerte che poi saranno destinate al reparto di ematologia del dottor Galieni che è un’eccellenza nazionale con pazienti da tutta Italia. Ai ragazzi dico di essere curiosi, di non fermarsi e che anche dopo una caduta ci si rialza sempre. ll percorso della vita è difficile ed anche io sono caduta tante volte, ma, come direbbe Vasco, lo rifarei esattamente così. Come madre purtroppo non ho potuto seguire da vicino la scuola dei miei figli che pure non hanno mai avuto problemi e per questo me ne rammarico”.

Anche la dirigente dell’Iis “Licini-Orsini” Nadia Latini e l’assessore comunale alla pubblica istruzione, Donatella Ferretti, hanno sottolineato l’eccellenza del progetto. “Dare corpo e senso ai Pcto non è facile -sottolinea Ferretti- ma in questo caso è stato possibile grazie alle capacità del liceo artistico che mi hanno sempre colpito. Grazie anche all’azienda Velenosi che oltre al vino porta nel mondo il nome di Ascoli ed ora anche l’arte”. “La scuola non si è mai fermata -aggiunge la dirigente Latini affiancata dal suo collaborare prof. Maurizio Calenti– nemmeno in questi due anni di pandemia ed ora raccogliamo i frutti del lavoro”. “Continueremo a collaborare con la scuola -assicura Marianna Velenosi- dopo questa bella esperienza che ha visto impegno e maturità da parte dei ragazzi”.

La consegna degli attestati agli studenti partecipanti

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