Ascoli, Alessandra Prosperi e il suo romanzo “Inevitabilmente”

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Haemonetics. Era il 18 ottobre 2013 quando un gruppo di irriducibili si piazzò davanti allo stabilimento che fino a qualche mese prima produceva sacche per il sangue per manifestare contro la multinazionale statunitense che aveva deciso di chiudere un’azienda – la sua unica in Europa a produrre sacche per il sangue – mettendo in mezzo alla strada 189 persone.  La maggior parte raggiunse poi un accordo con la proprietà rinunciando ad ogni vertenza. Ma non gli “irriducibili” che si sono alternati incessantemente, giorno e notte, per anni nel container che a suo tempo era stato messo messo a disposizione dall’Amministrazione provinciale di Ascoli Piceno. 

Alessandra Prosperi, classe 1980, è sposata e ha 2 bambini e ha lavorato per 15 anni (fino alla sua delocalizzazione) per la Haemonetics: una delle irriducibili. Dopo 8 anni, persa quella battaglia, ha deciso di reinventarsi e ha scritto un romanzo: “il mondo dei libri è da sempre stato il mio mondo” e tutto è nato quando “al compleanno di mio nipote scrissi un biglietto e mia cognata mi disse: ‘Potresti scrivere un libro per quanto è bello quello che hai scritto‘”. E così “tempo dopo presi un quaderno e iniziai a buttare giù una storia, che stava nascendo da sola: ci ho messo 5 anni, tra il prendere e il lasciare lascia quel quaderno; poi ho traslocato e ho ritrovato il quaderno, mi sono accorta che mancava la fine e nel frattempo tramite Facebook mi è arrivata la pubblicità di BookSprint e allora ho mandato una mail. Da lì è nata questa avventura“.

Il titolo è “Inevitabilmente” e la protagonista è Alessia, una giovane imprenditrice di Ascoli che deve salvare l’azienda di famiglia e quando si mette alla ricerca di un finanziatore il destino è in agguato. “Si tratta di una storia principalmente di finzione, ma ci ho messo tanto di mio: l’amore per la mia città, la mia passione calcistica. Ci sono alcuni aspetti della protagonista che mi rispecchiano, la determinazione e la voglia di combattere senza mollare mai“.

Una volta proposto il lavoro, “sono rimasta stupita quando ho capito che il mio libro era piaciuto ed era pubblicabile“.

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