Se.No. È il titolo di uno spettacolo teatrale che prova a esplorare, sotto l’aspetto umano, medico e scientifico, le conseguenze del tumore mammario, prestando attenzione anche alla descrizione delle procedure diagnostiche e di cura. Non uno spettacolo “sul” tumore al seno, ma sulle storie di tante persone, la cui vita a un certo punto, e in forme diverse, ha incontrato questa malattia. A interpretarlo è Giulia Toniutti, attrice e comunicatrice della scienza mentre l’autore è Andrea Brunello della Compagnia Arditodesìo, sceneggiatore e regista con la consulenza di Antonella Ferro, oncologa responsabile della Rete Clinica Senologica-Breast Unit di Trento.
“Abbiamo fortemente voluto lo spettacolo di questa domenica 12 giugno al teatro Filarmonici di Ascoli Piceno – racconta la presidente dello Iom Ludovica Teodori – perché da sempre siamo convinti che la cultura sia uno strumento fondamentale per la prevenzione. Grazie al suo linguaggio universale, fatto di parole, immagini ed empatia, rappresenta un prezioso supporto alla scienza, creando occasioni di conoscenza e approfondimento“.
Lo Iom Ascoli Piceno OdV, che da sempre si occupa di promuovere il tema della prevenzione del cancro al seno attraverso diverse azioni rivolte alla cittadinanza, si è fatto promotore di un appello alle Istituzioni per sollecitare un intervento affinché lo screening mammografico diventi un reale diritto e una sicurezza per la salute di tutte le donne (oltre che un risparmio per la spesa sanitaria) e per lanciarlo pubblicamente e chiedere ai cittadini di sottoscriverlo ha pensato a quest’evento.
Ogni anno in Italia vengono diagnosticati 55.500 nuovi casi di tumore del seno, la neoplasia più frequente nel genere femminile in tutte le fasce d’età. Oggi, grazie ai progressi medici, 9 donne su 10 sono vive dopo 5 anni dalla diagnosi. La battuta d’arresto dovuta all’emergenza Covid ha creato danni incalcolabili. E poi, oltre alla mancanza cronica di personale dedicato, un’ulteriore problema è rappresentata dagli apparecchi: ben 2 su 10 sono da rottamare. Bisogna anche lavorare su unità mobili per raggiungere i piccoli centri e sarebbe particolarmente auspicabile che il servizio sanitario regionale predisponga l’estensione dello screening mammografico fino ai 75 anni di età e lo anticipi ai 45.
A sostenere il progetto gli assessori Donatella Ferretti e Massimiliano Brugni. “Il diritto alla salute inizia con la prevenzione” ha ricordato la prima, mentre il secondo ha portato il suo “ringraziamento sentito come assessore ai Servizi Sociali del Comune di Ascoli per quanto lo Iom fa: un supporto imprescindibile, sia materiale che psicologico, ai malati oncologici e alle loro famiglie“.
“Sono una narratrice scientifica – racconta l’attrice protagonista – grazie alla mia formazione: sono laureata in Biotecnologie mediche e ho un master in Comunicazione della scienza presso la Sissa di Trieste; da sempre faccio teatro. Stavolta racconto Roberta: una donna che si trova ad attraversare la malattia dovendo accogliere, rielaborare e mettere in campo cambiamenti improvvisi in ogni sfera della propria quotidianità, professionale e personale. Abbiamo rappresentato tutti i momenti del percorso del tumore al seno, dalla scoperta del nodulo in poi. Ma è soprattutto un viaggio attraverso le relazioni, su come cambiano ed evolvono. Affrontiamo anche le dinamiche della coppia. Non si tratta però di uno spettacolo drammatico, ma proviamo a raccontare anche con leggerezza“.