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13 giugno.  Finalmente è lunedì! – esclama il dipendente anziano. “Ma comincia un’altra settimana di lavoro” gli risponde il giovane collega. “Perché non sai che significa passare un fine settimana in famiglia! Sposati e vedrai”. “E allora perché ti lamenti sempre del lavoro?”

Non sa che lamentarsi è una regola, come timbrare il cartellino, non parcheggiare la macchina dietro a quella del capo, rispettare l’orario di lavoro. “Se non ci si lamenta il capo potrebbe pensare che siamo soddisfatti. Invece va tenuto sulla corda”. “Come?” “Semplice – dice l’anziano – Entrare in ufficio sempre incazzato, restare fino a tardi sbuffando perché gli manca personale, infilare in ogni incontro col capo un riferimento sullo stipendio che non basta mai”. “E funziona?” “No, ma aiuta. Vedi mai che al capo capita una giornata di cuore tenero!”

Il giovane memorizza tutto, ma ha un attimo di esitazione. Si fa pensieroso prima di rispondere. “Comunque, mancano sempre cinque giorni per il week end”.

Non sono riuscito a trovare un lavoro serio, così ho fatto il giornalista

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