“All well in the potato patch?” Direbbe un inglese. “Tutto bene nel campo di patate?” Bene?Benissimo, risponderebbe l’ascolano. O anche alla Barelò “e che ce revuò nu pulle?”
Ad Ascoli si gioca su un campo spelacchiato, dove l’erba è solo un ricordo, il pallone una saponetta e gli infortuni non si contano.
Non so perché, ma mi viene in mente la canzone “Papaveri e papere”. In vero gli accostamenti sono tanti, dai simbolismi sulla differente altezza (sarebbe il tasso tecnico) alle papere, e ce ne sarebbero così tanti che un filosofo andrebbe a nozze per farne una lezione.
“Papaveri e papere” allora? Perché no. In Ascoli – Cagliari le papere ci sono state, i papaveri cresceranno e paperina Ascoli continuerà a cercare il suo papaverino, che un colpo di vento in alto portò.…
Morale. Sarà pure un campo di patate, dove se i papaveri volano via, e i paperini sguazzano, “un giorno di maggio che dirvi non so, avvenne poi quello che ognuno pensò…”
*P.S. – A maggio finiscono i campionati e a maggio si conoscono i verdetti… Forza Ascoli!