Arbitro perfetto, campo una schifezza, Ascoli una roccia e il Cagliari torna con i piedi in terra

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Lo avevamo avevamo detto che il direttore di gara designato per Ascoli – Cagliari sarebbe stato una garanzia. E così è stato. Ormai conosciamo a memoria i pregi ed i difetti degli arbitri della Can e nella nostra agenda avevamo inserito fra i fischietti affidabili proprio Aureliano. Il quale ha diretto con polso fermo la partita, senza commettere grosse sbavature – un paio di mancate applicazioni delle norma del vantaggio –  per cui a goderne è stato lo spettacolo. 

Di cose belle, però, non se ne sono viste in campo, non certo per demerito dell’Ascoli che ha disputato una più che onesta partita, bensì per il Cagliari, nelle cui file militano importanti calciatori, che non è riuscito a dimostrare quale sia il suo effettivo valore. 

Bisogna comunque mettere in rilievo una cosa: su un terreno di gioco ridotto a campo coltivato a patate, esprimere la propria tecnica era impossibile. Il manto del Del Duca in una parte verticale era erboso, mentre l’altra era fangosa e senza erba. Ci siamo chiesti come possa succedere una cosa del genere oggi che abbiamo tutte le tecnologie a disposizione – è già la seconda – e la risposta che abbiamo raccolto, quindi non ufficiale, è stata l’utilizzo di un diserbante sbagliato da una parte e non dall’altra. Dicono che sono cose che nella vita possono capitare, ma visto che è la seconda volta che facciamo notare il problema, ho paura che stia diventando un vizio. O parliamo ai sordi.

La vittoria sul Cagliari porterà rinnovato entusiasmo in tutto l’ambiente bianconero, soprattutto in quello dei giocatori i quali dopo la sconfitta con il Modena avevano perso parte delle loro certezze. Ormai appare acclarato che il modulo tattico che maggiormente si… addice all’Ascoli è il 3 – 5  – 2 specialmente in questo sfortunato periodo in cui si stato verificando infortuni a ripetizione. Il prossimo turno propone la trasferta di Venezia, partita che appare abbordabile per conseguire un risultato positivo, magari ricordandoci della vittoria in Coppa Italia. Ma la Coppa è una cosa e il campionato è un’altro. Perciò attenzione.

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