Leali il nuovo “gatto magico” bianconero

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Non capita in tutte le partite di dover celebrare le imprese di un singolo giocatore. In Cosenza – Ascoli c’è stato un eroe: Nicola Leali che da solo è riuscito con le sue strepitose parate, ben cinque di cui tre nel giro di dieci secondi assolutamente incredibili, a negare alla squadra di casa di raggiungere un pareggio che, onestà intellettuale impone, avrebbe ampiamente meritato. 

Dopo quasi tre mesi fuori per infortunio Leali ha fatto il suo secondo esordio stagionale in terra di Calabria. Farlo giocare dopo tanto tempo sembrava un azzardo, invece la risposta del portierone bianconero è stata perentoria: “ci penso io a bloccare il Cosenza”. E così è stato, regalando alla tifoseria un vittoria molto sofferta. Compresi i tre eroici  fedelissimi presenti sugli spalti del San Vito.

Le parate sensazionali di Nicola Leali mi hanno fatto tornare alla mente Guido Lucidi, portiere dell’Ascoli negli anni ’40 – ’50. Era talmente bravo e decisivo ai fini dei risultati che i tifosi lo soprannominarono “il gatto magico”. Era un personaggio semplice e cordiale e, dati i tempi che correvano, non poteva essere altrimenti anche perché giocare a calcio richiedeva tanti sacrifici, prima il lavoro e poi il campo d’allenamento. Ora sappiamo che sono due i “gatti magici” del calcio ascolano: Lucidi, scomparso all’età di 98 anni qualche anno addietro e Leali che gode di ottima salute ed ha ancora tanti anni davanti a sé. 

Purtroppo nel prossimo mese giungo scadrà il contratto che lo lega alla società bianconera. I rumors dicono che non abbia intenzione di rinnovare spinto dal legittimo desiderio di imbarcarsi in una nuova avventura dopo tre anni di permanenza all’Ascoli. Si mormora che dietro ci sia una società di serie “A” per cui, se così fosse, la speranza di convincerlo a restare in bianconero è pari a zero. Varrebbe comunque la pena di tentare un rinnovo sontuoso rispetto a quanto percepisce ora, anche se, standoci di mezzo l’opportunità di salire di categoria l’impresa si preannuncia titanica. Ma, come si dice, “tentar non nuoce e non costa nulla

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