C’era una volta la televisione locale

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C’era una volta la televisione… Potremmo cominciare così la nostra passeggiata nelle televisioni private. In fondo è stata una favola, una bella favola ma con il finale amaro.

La prima fu San Benedetto, conTelecavo Color, su iniziativa di Giuseppe Valeri e di Alberto Ciabattoni. Grandi tifosi della sambenedettese capirono per primi l’importanza di trasmettere le partite della squadra del cuore. Riprese affidate ad Alfredo Giammarini, prime telecronache a cura di Marcello Camiscioni. 

Il direttore era Novemi Traini. La cronaca nera era affidata a Marcello Iezzi, lo sport a Remo Croci e alcuni acuti, come l’arrivo di Maurizio Costanzo, che dopo la cacciata dalla Rai per la vicenda della P2 condusse per sei mesi dalla sede Tvp di via Formentini, per sei mesi, la trasmissione ‘A lume di candela’,  e il fiuto di Valeri, che arrivò a trasmettere per primo in Italia serie tv americane come ‘Charlie’s Angels’. La vendita di Tvp alla Rete4 di Mondadori fu il passo successivo inevitabile.  

Tele Ascoli seguì a ruota qualche anno dopo per intuizione di Pedro Fabiani e l’apporto, per le telecronache dell’Ascoli, di Eraldo Mancia e  le riprese di Giardini senior. Con l’ingresso di Basilio Censori, vero artefice della crescita e dell’immagine della TV ascolana, da Tele Ascoli si passò a TVS Tele Ascoli, poi a TVA Telecentro.

La svolta si avrà quando l’emittente fu acquistata dall’imprenditore Vittorino Orsini, affiancato dal fido Leo Pica e da Ennio Gibellieri in qualità di amministratore. Direttore responsabile dell’informazione Antonio Paoletti, con una redazione di tutto rispetto dove facevano spicco, Eugenio Coccia, Bruno Ferretti, Vittorio Mazzantini, Paolo Paoletti, Giorgio Aquilanti, per dirne solo alcuni. Direttore dei programmi Aldo Pizzingrilli con una squadra formata da Alberto Azzara, Gianfranco Schiavi per la parte artistica, Efrem Nardecchia e Sergio Ricci Pacifici per quella tecnica ed un nugolo di operatori di ripresa e montatori come Gaetano Rozzi, Rirì Angelini, fratelli Censori, Sandrino Ercoli, Adalberto Zeller e tanti altri che oggi sfuggono. Alcuni sono finiti in RAI altri a Mediaset.

La morte prima di Basilio Censori e poi di Vittorino Orsini dette un colpo decisivo alla emittente che presto passò di mano finendo nella galassia Fininvest. Sul primo momento sembrò il salto di qualità con grandi speranze di sviluppo, invece lentamente tutto si afflosciò e quelle che erano sembrate serie promesse svanirono nel nulla.

I tempi oggi sono cambiati e le televisioni locali hanno avuto un forte ridimensionamento, anche se a nostro avviso, senza voli pindarici, c’è ancora spazio per una emittente locale a condizione che non si scimmiottino i programmi RAI o Mediaset, ma che si sperimentino innovazioni facendo propri i desiderata dei telespettatori si lavori con professionalità e non con il pressappochismo e la scarsa professionalità messa in mostra dalle emittenti di oggi: luci invedibili, scenografie squallide, conduttori impresentabili. 

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