Libri, raccontiamo Luca Luna e le sue “Pagine ascolane”

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Luca è stato uno dei pochi, se non l’unico, ad imporsi al ‘monopolio’ degli intellettuali ascolani, introdotti in tutti gli ambienti chiave dei finanziatori locali. Malgrado le difficoltà e gli ostacoli che incontrava nell’espletare il suo lavoro di scrittore è sempre riuscito a realizzare tutti i suoi progetti, opponendosi ostinatamente al gretto provincialismo in cui era caduta la nostra città”. Così il fondatore di “Flash – La rivista del Piceno” Vincenzo Prosperi, che lo considerava quasi un figlio, ricordava Luca Luna nel momento della sua scomparsa.  Non fu però solo autore di innumerevoli libri, ma anche cronista, pubblicista, curioso, indagatore e scopritore di aneddoti e storie di vita ascolana.

Oggi ritroviamo proprio questa sua poliedricità in un volume di 504 pagine curato dalla moglie Erminia Tosti Luna per Fas editore. Denso e frammentario, come a restituire la varietà dei suoi interessi, raccoglie un enorme bagaglio di materiali, prodotto in innumerevoli anni di attività e disperso. Il tutto è stato reso possibile da un instancabile lavoro di ricerca presso l’emeroteca della biblioteca civica, le cartelle del suo Pc e i cassetti della mansarda di casa dove lui lavorava.

Nato il 13 febbraio 1943 a Salve, in provincia di Lecce, dopo aver viaggiato fra Provenza, Parigi e Veneto, si ritrova a insegnare inglese a Jesolo Lido. Lì conosce la futura moglie Erminia (anche lei insegnante) e, nelle visite presso la città natale di lei… si innamora anche di quest’ultima: “Il cuore antico di Ascoli, il piccolo ma straordinario aggregato di rue e piazze, di chiese e palazzi, di chiostri e orti che corrono lungo il cardo e il decumano dove ancora sopravvive il ciottolato di fiume, levigato dal paziente millenario lavoro del tempo”.

Non solo storia, ma pittura, teatro, architettura fino al.. giornalismo locale: una cultura a 360 gradi. Già appena diciannovenne era stato corrispondente de “Il Tempo” dal suo paese natale mentre nella nostra città, fino ai suoi ultimi giorni, ha collaborato con il “Corriere Adriatico” e il mensile “Flash”, con tanti altre piccole e grandi presenze sparse in altre pubblicazioni a stampa. “Il tempo libero impiegato nella creazione letteraria può diventare lo strumento più efficace per affinare le capacità d’espressione, migliorare il sentire, l’anima, e dare libero impulso alla propria creatività”.

Dall’oliva fritta ascolana alle schede segnaletiche di polizia del primo Ottocento ascolano, dai lunghi approfondimenti sulla droga ad Ascoli e provincia alle ceramiche artistiche di Ali Salem, dai funerali del passato alle viti centenarie alte 33 metri, dalle battaglie contro la cementificazione e la distruzione di bellezza all’approfondimento di interventi di recupero di tanti dei nostri gioielli architettonici, dalla caccia alla scuola pubblica e privata ad Ascoli dopo l’Unità d’Italia, dai medici sotto lo Stato Pontificio al quartiere Tofare (di cui abbiamo parlato anche noi QUI) fino al pittore Augusto Mussini o a Dante Fazzini (di cui abbiamo parlato QUI). È impossibile citare le decine e decine dei contributi presenti, che riescono a dare un affresco magistrale della ricchezza (e a volte della bassezza) della nostra realtà picena.

Chiudiamo con un auspicio, ne parlammo in QUESTA occasione per il presente, ma in questo caso ci viene in soccorso la storia. Citando da “La canapa ascolana” (Flash, n. 172): “All’inizio del nostro secolo, il mercato della canapa era libero sia nella produzione che nella vendita […]. Porta lontano al XV secolo quando la coltura cominciò a mettere radici nei terreni freschi e permeabili delle vallate e ‘vallatelle’ picene. […] Era apprezzata per le sue qualità di resistenza e finezza e serviva agli usi più vari, dai filati ai manufatti e ai tessuti. Nel Medioevo il mercato delle fibre si teneva a Piazza Ventidio Basso, dove affluivano i mercanti da ogni parte per fare buoni affari”. C’è poi il Fascismo e il ruolo della canapa in quel periodo e durante la guerra; i dettagli sulla sua qualità e sulla produzione. “Nel 1951, con il settore già in crisi, le aziende agricole ascolane che producevano canapa erano oltre trecento”.

Pagine sempre grondanti una curiosità perennemente inappagata che sono ancora più importanti oggi, in un’epoca con scarsa memoria. “La nostra memoria è un mondo più perfetto di quanto lo sia l’universo: essa restituisce la vita a coloro che non esistono più” scrisse Guy de Maupassant.

Io ero sempre al fianco di Luca quando scriveva e lo aiutavo nella ricerca e nella correzione dei suoi lavori. Ora sono divenuta la custode della sua opera e ho portato avanti tutte le sue iniziative editoriali” dichiara Erminia Tosti Luna. E noi la ringraziamo per questa instancabile opera, impreziosita da opere totalmente sue di cui abbiamo parlato QUI e di cui parleremo, come per il romanzo storico “Arminia e Gualberto”.

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