I giornali nazionali ne hanno parlato, ad esempio Fanpage.it ha esordito così: “Un bar di Ascoli Piceno, città Medaglia d’Oro al Valore Militare per attività partigiana, ospiterà il prossimo 24 marzo la presentazione di un libro celebrativo delle Marcia su Roma, manifestazione armata eversiva che decretò l’inizio in Italia del regime fascista e la presa del potere di Benito Mussolini. L’opera è intitolata “Cento, eredità di una rivoluzione“.
La nota di Italia Viva, Popolari Ascoli, Civici e riformisti per Ascoli.
In merito alla diffusione dell’evento rappresentato dal manifesto circolato nelle scorse ore tramite social e stampa online, evento peraltro sospeso, stante le recenti notizie diramate dagli organizzatori, riteniamo avanzare alcune precisazioni di ordine meramente concettuale e semantico, prima ancora che squisitamente politico.
Il manifesto titola “Eredità di una Rivoluzione” con richiamo chiaro e diretto ad un altro “Sottotitolo”, richiamante la Marcia su Roma del 28 ottobre, e quindi, senza tentennamento alcuno, al Ventennio Fascista. Fatti salvi alcuni richiami culturali, squisitamente artistici rappresentati graficamente dalla Vittoria Alata di Samotracia, messa in discussione dall’ideatore e fondatore del Futurismo Italiano che certo contestava un certo classicismo a vantaggio della modernità, della rottura col passato, estremizzando a tal punto il concetto tanto da esaltare “…il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo, il pugno….un’automobile ruggente……è più bello della Vittoria di Samotracia”, si può affermare che se rivoluzione si volesse intendere in senso positivo, o anche di eredità culturale e letteraria si volesse far tesoro, l’abbinamento della Marcia su Roma guasta un po’ la festa.
L’eredità del Fascismo inteso come oggi lo possiamo valutare storicamente, visti i tragici eventi cui ci ha condotto fino alla Liberazione del 25 aprile, non si può certo configurare come un proficuo, dinamico e rigoglioso momento di Rivoluzione, considerata poi l’eredità disastrosa che ha lasciato all’Italia poi finalmente liberata, democratica e Repubblicana.
Precisato ciò, osserviamo da parte di coloro direttamente investiti da ruoli pubblici nell’amministrazione cittadina, una marcata indifferenza, determinata da un assoluto silenzio, quando invece sarebbe opportuno prendere chiaramente le distanze o quantomeno fornire spiegazioni circa una eventuale condivisione o appoggio alla manifestazione in questione.
Intendiamo rivolgerci a tutte le forze politiche e civiche presenti nella Maggioranza del Consiglio Comunale, che si riconoscano nei valori democratici, liberali, antifascisti, ispirati dalla nostra Costituzione, affinchè stigmatizzino e prendano posizione nei confronti di una iniziativa che certo non gratifica la memoria di tanti italiani caduti per la libertà.