Italia Viva, sanità in tilt nelle Marche

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A parlare è la coordinatrice per la provincia di Ascoli Piceno di Italia Viva, Maria Stella Origlia:

“Che la situazione della sanità sia ormai prossima al collasso lo dimostrano non solo le numerose segnalazioni da parte di cittadini, che riscontrano diverse difficoltà ad accedere ai servizi di diagnosi e cura, ma, altresì, i disperati appelli di lavoratori del settore che si rivolgono oramai con seria preoccupazione alle forze politiche del territorio affinché siano ascoltati la loro voce e il loro grave disagio.

Il dibattito politico recentemente perde di vista il vero punto della questione, ovvero il malato, i suoi bisogni, le difficoltà di accesso alle cure, l’inadeguata distribuzione dei servizi, la necessità di ricorrere troppo spesso alle strutture private per avere risposte in tempi congrui e si concentra al contrario su questioni attinenti la riconfigurazione delle strutture territoriali (nuove Ast), su diatribe concernenti atti di nomina di direttori e dirigenti di strutture, diatribe peraltro stucchevoli visto che si sviluppano internamente alla stessa maggioranza della Regione Marche.  

Questa compagine politica ha vinto le elezioni Regionali indirizzando la maggior parte della campagna elettorale sulla questione Sanità: nello specifico si annunciava l’abbattimento delle liste di attesa, che, da quanto si apprende, si sono ulteriormente allungate; dopo più di due anni non si vedono miglioramenti nell’organizzazione della tanto sbandierata medicina territoriale; non si fanno assunzioni ma si ricorre (meno male loro) a personale in pensione, preferendo il potenziamento del privato piuttosto che investire su risorse pubbliche. Si registrano altresì problemi con il fascicolo sanitaro elettronico con non pochi disagi per la consultazione e il ritiro dei referti; nei reparti dei nosocomi della provincia primari e personale sanitario devono coprire turni impossibili.

Il nuovo Piano Socio Sanitario è ancora al palo e nulla è stato realizzato di quanto promesso in campagna elettorale, se non la cancellazione tramite un atto di alcuni nuovi ospedali e l’avvio di una riorganizzazione amministrativa che anzichè risolvere i tanti problemi dei cittadini sta finendo di paralizzare il sistema: diverse persone ci hanno chiamato riferendo che ad oggi mancano gli slot per prenotare una ecografia mammaria o una mammografia, ovvero non è data nessuna disponibilità. 

A due anni e mezzo dalle elezioni regionali abbiamo assistito ad una smobilitazione della giunta con assessori che hanno preferito abbandonare il mandato assegnato loro dai cittadini marchigiani per un seggio in parlamento: il tema sanità non si affronta solo con la gestione dei punti di potere, ampliati anche dal nuovo disegno delle strutture amministrative e dirigenziali sul territorio; occorrono competenze elevate in ordine ad organizzazione di un sistema così complesso e pluridisciplinare; occorre più attenzione alla prevenzione, alla scienza medica, ai malati, al personale sanitario allo strenuo, ai servizi ai cittadini. 

Con l’occasione, visto che i cittadini vengono prima di tutto, e considerato che fra poco più di un anno va al voto anche la Città di Ascoli, chiediamo al Sindaco della città Capoluogo di rivendicare ciò che il suo partito aveva promesso al popolo del Piceno e agli  ascolani, ovvero una sanità migliore, per non dover essere più la Cenerentola delle Marche”.

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