Castel di Lama e Ripatransone al voto: gli storici elettorali

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di Gianluca Traini

Nelle imminenti elezioni comunali che si svolgeranno domenica e lunedì prossimi nella provincia di Ascoli Piceno andranno al voto oltre a Grottammare, comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, anche Castel di Lama e Ripatransone, entrambi, invece, con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti, e, quindi, interessati da una legge elettorale a turno unico, ossia senza eventuale ricorso a un secondo turno con ballottaggio tra i due candidati sindaci più votati.

Grazie ai dati reperibili nell’archivio storico delle elezioni nel sito del Ministero dell’Interno, è possibile proporre (o meglio aggiornare) per questi due comuni degli schemi che ricostruiscano sinteticamente i risultati dei voti alle amministrative da quando il sindaco è eletto direttamente dai cittadini, ovvero dalla prima metà degli anni novanta.

Lasciando al lettore ogni valutazione riguardo agli schemi storici elettorali proposti, si evidenzia qui solo un aspetto particolare che unisce questi due storici elettorali comunali: finora sia a Castel di Lama, sia a Ripatransone, sono stati sempre rieletti i sindaci che avevano completato il loro mandato amministrativo e si erano ripresentati per un secondo mandato.

Infatti, fino a oggi in questi due comuni le discontinuità in questo senso si sono verificate soltanto o quando il sindaco uscente non si è riproposto – come accaduto a Ripatransone nel 2017, in cui si verificò il caso limite di elezioni nulle in quanto presente un solo candidato sindaco in elezioni che non hanno poi raggiunto il quorum sufficiente dei votanti – o quando il sindaco uscente, pur ripresentandosi, non aveva in precedenza completato il suo mandato amministrativo in quanto commissariato il comune, come successo a Castel di Lama con l’ex candidato sindaco Francesco Ruggieri, ripresentatosi nel 2018 ma poi non rieletto.

Nelle altre elezioni, invece, l’elettorato, sia lamense, sia ripano, ha finora sempre scelto la continuità amministrativa, premiando elettoralmente il sindaco uscente rispetto ai cambiamenti proposti dai suoi candidati sindaci avversari.

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