Quando nel 1988 Antonio Gava, plurinquisito, fu nominato Ministro degli Interni (Presidente del Consiglio Ciriaco De Mita) l’unica risposta fu l’ironia. Circolava una battuta: “la via omeopatica alla giustizia”: inoculare un po’ di criminalità nel Governo per curare dall’Interno l’ingiustizia.
Sono passati 33 anni. Purtroppo l’ironia è scomparsa e si passa direttamente alla tragedia.
Rimane un dubbio: perché un assessore alla Sicurezza (!) sente il bisogno di andare in giro per la sua città, con regolare permesso, armato di pistola? Forse non era sicuro del suo operato sulla sicurezza, voleva agire in prima persona, dare un esempio? Non ci vuole molto a capire che se vado in giro armato, con il colpo in canna, evidentemente sono consapevole che ci può essere la necessità di sparare.
A Voghera, famosa fino ad oggi per la “casalinga” evocata da Beniamino Placido, forse la criminalità è in continuo agguato; oppure mafiosi e terroristi imperversano nelle vie.
Invece, come in tutti i piccoli e meno piccoli paesi, in giro si può trovare qualche persona che ha problemi psichici e che convive in piazza, in modo più o meno fastidioso, con l’abituale vita quotidiana.
Che questa persona sia stata uccisa, con un colpo di pistola, da un assessore alla Sicurezza è assurdo. Che questa persona fosse marocchina potrebbe non essere una coincidenza.