Tour de France, per una volta vincono i migliori

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Da buoni provinciali ci appassioniamo agli eventi nazionali e, nel caso del Tour, internazionali.

La tappa di oggi 20 luglio, con arrivo a Bourg en Bress, è uno di quei momenti che ti fanno apprezzare dello sport gli episodi, meno appariscenti ma più rilevanti, che hanno a che fare con i valori migliori: lo spirito di squadra e l’audacia dell’azione. Doveva essere una giornata di passaggio, a tre giorni dalla passerella finale degli Champs Elisée. Invece è stata una tappa epica con la classica fuga che fa oltre cento chilometri e poi viene ripresa a 100 metri dal traguardo. Oggi non è andata così. Dei tre in fuga uno si è fermato per aspettare un compagno di squadra che, evaso dal gruppo, cercava di raggiungere chi stava avanti. E questo è il primo aspetto da rilevare. Quindi si sono trovati in quattro a correre per un’ipotesi di vittoria. A questo punto è accaduta la cosa più straordinaria. A circa 30 km dall’arrivo, con un solo minuto di ritardo, il gruppo di tutti gli altri non è riuscito a raggiungere fuggitivi. È accaduto che nel gruppo degli inseguitori si è mosso Julian Alaphilippe, già campione del Mondo, che si infilava  sistematicamente tra i primi della fila, rompendo i cambi ed il ritmo della corsa per proteggere un suo compagno di squadra in fuga. Uno sforzo immane, fisico e psicologico, con gli altri ciclisti che lo ostacolavano in ogni modo. Risultato finale: il gruppo, con i velocisti in testa, arriva sui quattro fuggitivi a 50 metri dal traguardo ma non li raggiunge. Vince il compagno di Alaphilippe, la classica vittoria di squadra.

A volte, nello sport, vincono i migliori.

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