Giuseppe Rossi. Ad Ascoli Piceno non si parla d’altro: chi è? Chi sono i suoi assistiti? 67 anni, ascolano, medico di Medicina Generale, convenzionato con Area Vasta 5 è in carcere in attesa dell’interrogatorio di garanzia. La notizia dell’indagine e dei suoi esiti ha fatto il giro della rete, a livello nazionale (noi ne abbiam parlato QUI). “Perché il Comune di Ascoli Piceno non si costituisce parte civile nel processo che si incardinerà sulla vicenda? Chiedo al sindaco di verificare che ci siano gli estremi: non è possibile che l’immagine della città fuori dai nostri confini venga ancora una volta associata a fatti negativi“. Così Francesco Ameli, consigliere comunale e segretario provinciale del Partito Democratico. L’occasione è una conferenza stampa, convocata in fretta e furia dal Pd, per parlare di un argomento di (purtroppo) stretta attualità: l’emergenza sanitaria.
HUB VACCINALE
Il neosegretario comunale Angelo Procaccini ha esordito con l’annoso problema delle interminabili code all’esterno del centro vaccinale presso la Casa della Gioventù. E ha parlato di “disattenzione a tutti i livelli e ingenuità da parte del Comune” per “aver preso sotto gamba” l’aggravarsi della situazione e la relativa organizzazione. Pietro Frenquellucci, consigliere comunale ed ex candidato sindaco è stato ancora più netto: “Si tratta di incapacità pura e semplice. Mentre in Israele si programmavano quarte dosi e qui si iniziava a parlare di variante Omicron, l’Amministrazione comunale dov’era? La verità è che non sanno guardare al di là del proprio naso. C’era necessità di programmare spazi e personale adeguati all’evolversi della situazione“.
Procaccini infatti ha sottolineato: “Va benissimo lo spostamento al Palazzetto dello sport di Monticelli, per evitare di vedere quelle lunghe code in piedi all’aperto ma se poi il personale addetto alla vaccinazione resta lo stesso il passo in avanti è molto parziale…“. Sia Procaccini che Luca Gabrielli (in collegamento video a causa di una quarantena), segretario del circolo Pd di Monticelli hanno sottolineato come “il quartiere più grande di Ascoli torna a essere sempre più nient’altro che un dormitorio. L’unica scuola di Ascoli, che di base era poi la struttura più nuova, chiusa da tempo immemorabile per terremoto e trasferita, al velodromo i lavori sono partiti solo ora, il Palazzetto dello sport che torna a essere hub vaccinale… Cosa resta? La parrocchia. I giovani devono per forza spostarsi per fare aggregazione. Si mette al centro questo quartiere solo quando si è in campagna elettorale“.
“Signori dirigenti sanitari e signori politici tornate a scuola!! Le maestre vi spiegheranno cos’è la programmazione!”. Questo era il cartello esposto da giovane atleta nel corso del sit-in di protesta che si è svolto ieri di fronte al Palazzetto dello Sport. “Su quel cartello è riassunto tutto il pensiero delle centinaia di giovanissi/e e dei vari allenatori ed educatori che dalla mattina (lezioni di ginnastica scuola medie) e pomeriggio e sera (allenamenti e gare di campionato) utilizzano l’impianto – ha scritto su Facebook Claudio Marinucci, presidente della società di pallavolo “Le Querce Monticelli” – per carità, la salute viene prima di tutto e in questo momento di emergenza ha sicuramente la priorità! Ma quello che mi fa arrabbiare è il fatto che hanno avuto diversi mesi per trovare una location idonea alternativa (e ce ne sono tante) e si sono ridotti a gennaio nel pieno di tutte le attività scolastiche e sportive a creare un disagio così grande”.
Rincara Ameli: “L’assessore regionale alla Sanità Saltamartini aveva anticipato l’intenzione di trovare nuove soluzioni per i centri vaccinali non adeguati, tralasciando la nostra provincia di Ascoli mentre venivano annunciati interventi per Fabriano, Senigallia, Ancona, Jesi e Civitanova. Pochi giorni fa, poi, la decisione della giunta di stanziare un milione di euro per adeguare, migliorare e potenziare alcuni punti vaccinali (Senigallia, Jesi, Fabriano, Civitanova Marche, Ancona e San Benedetto del Tronto), con l’esclusione, però, ancora una volta di Ascoli. Eppure lì ci sono ben due assessori ascolani, Castelli e la Latini. Il sindaco in tutto questo dov’è? Con quei fondi avremmo potuto trovare una soluzione adeguata ma diversa da Monticelli (e senza sacrifici per lo sport del quartiere): perché non uno dei tanti capannoni privati vuoti? Concludendo: E poi fra due mesi che si fa?; mentre Frenquellucci: “Dobbiamo pensare già, e programmare, per la quarta dose. Non facciamoci trovare impreparati!“
Sanità regionale
“Nelle Marche si sono registrati più di 1.600 casi nelle ultime 24 ore (con 5 i decessi e 2 ricoveri in più), con il 21% di occupazione dei posti letto, abbiamo superato la soglia di allerta del 20% dei pazienti Covid in terapia intensiva. Questo dato, insieme all’incidenza pari a 150 casi ogni 100mila abitanti e i reparti Covid ordinari superiori al 30%, è tra i parametri che definiscono il confine del passaggio tra la zona gialla e la zona arancione. Siamo, al secondo posto italiano, appena dopo la provincia autonoma di Trento – ricorda Procaccini -. L’organizzazione della sanità purtroppo è ancora una responsabilità puramente regionale… E abbiamo visto infatti il balletto nella nostra provincia fra ospedali Covid e non Covid”. Ameli ricorda il caso delle ambulanze del 118 che fanno la spola fra gli ospedali di Ascoli e San Benedetto per la scelta della Regione di far trattare i casi più gravi al ‘Madonna del Soccorso’ e i casi più lievi al ‘Mazzoni’. “E d’altronde i medici e tutti gli operatori sanitari sono allo stremo, mentre i fondi promessi dalla Regione per le indennità accessorie languono. Chiediamo la convocazione della Consulta della salute, chiediamo investimenti seri nella sanità… Certo registriamo il fatto che San Benedetto la sta facendo sempre più da padrona…” (su Ithaca ne abbiamo scritto QUI).
Sulla scuola, sempre Ameli: “La proposta di Acquaroli è quella di un mini-screening gratuito domani 6 gennaio per i ragazzi di elementari e medie, che abbiano sintomi o abbiano avuto contatti a rischio (o potenzialmente tali). Si tratta di una scelta parziale ma soprattutto inutile: perché tracciare quelli che già dovrebbero contattare il medico di famiglia, essere in isolamento o seguire il percorso di quarantene e tamponi predisposto per legge? Perché non si è pensato di tracciare anche i ragazzi delle superiori che rispetto ai loro colleghi più piccoli hanno molti più contatti a rischio con una rete sociale molto più diffusa fuori dal scuole e famiglie?“.
L’Amministrazione Fioravanti
In conclusione, gli esponenti del Pd hanno all’unisono affermato che la città soffre di una mancanza di programmazione a tutti i livelli e in tutti i campi. Dalla questione scuole e terremoto, al covid fino alla candidatura come Capitale italiana della cultura 2024: “Noi la sosteniamo, faremo anche dei passi col ministro della Cultura Franceschini per quanto possibile, ma la maggioranza ci crede davvero? Non sarà forse una gigantesca arma di distrazione di massa?“