Ilenia Angelini

L’ASA Ascoli fucina di campioni

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Era l’anno 1956, quando per iniziativa di un gruppo di appassionati sportivi fu fondata l’Asa, Associazione Sportiva Ascoli, il cui impegno era avviare e formare i giovani allo sport dell’atletica. Primo presidente Vincenzo Bracciolani che successivamente cedette la poltrona al fratello Mauro, il notaio ascolano.
Negli anni, poi, si sono succeduti al vertice societario Gianfranco Silvestri, Wolfango Zappasodi, Maurizio Borgioni e dal 2009 Tonino Brutti, olimpionico di maratona nel 1972, classificatosi al ventunesimo posto, mentre l’anno precedente era giunto undicesimo ai campionati europei.
Tutto il peso di portare avanti il “fardello” dell’Asa, unitamente a collaboratori volontari, è sulle sue spalle. Gli sponsor di una volta si sono volatilizzati per cui tirare avanti l’attività è impresa ardua, sostenuta solo con i contributi volontari di quanti amano lo sport dell’atletica.


Al presidente Brutti abbiamo chiesto di tracciare un bilancio sull’attività agonistica svolta dalla società nel 2021.
I risultati ottenuti dai nostri ragazzi – dice – sono stati più che soddisfacenti. Pietro Colonnella ha conquista il titolo di campione d’Italia, categoria cadetti, nel lancio del giavellotto, così come Marco Narducci nel lancio del peso. Sorprendenti i risultati delle ragazze: Ilenia Angelini è giunta seconda nei 100 metri e terza nei 60 agli italiani categoria junior e Laura Giannelli terza nel salto in alto, sempre ai campionati italiani, categoria allieve. Simone Comini terzo nel giavellotto agli assoluti, categoria promesse, mentre nove ragazzi e ragazze si sono laureati campioni regionali nelle proprie discipline. Una citazione a parte merita Simona Ruggieri, terza nei tremila metri al campionato italiano master. Insomma, non posso che essere contento dei risultati conseguiti dai nostri ragazzi”.


Detto di quello che è stato, parliamo del futuro. Quali aspettative per il 2022?
Questa volta non dipende da noi – ci risponde Tonino Brutti – ma da come andrà l’epidemia. Al momento sono bloccati i campionati delle campestri e non è un buon segno. Da parte nostra stiamo catechizzando i ragazzi sul modo di comportarsi. Poi provvediamo a sanificare i luoghi di allenamento, con particolare attenzione ai mezzi che utilizziamo per trasportare gli atleti nei luoghi di gara. Comunque, una cosa appare certa: nulla sarà come prima. Anche se voglio essere ottimista e sperare che un giorno si possa tornare alla più assoluta normalità”.

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