Il designatore degli arbitri della Can, Rocchi, ha sospeso fino alla fine del campionato gli arbitri Pairetto e Nasca. Il primo ha diretto la partita Spezia – Lazio mentre il secondo era al Var. La loro colpa? Nessuno dei due si è accorto che il quarto goal della Lazio, quello messo a segno da Acerbi e che ha consentito alla compagine romana di aggiudicarsi l’incontro, era viziato dalla posizione di fuori gioco dello stesso giocatore.
Era ora che si prendesse un provvedimento del genere in una stagione costellata da infiniti errori arbitrali, sia in serie “A” che in “B”, che, senza ombra di dubbio, hanno falsato il regolare svolgimento dei due campionati. Rocchi continua ad arrampicarsi sugli specchi per salvare le terga dei suoi “poulain” inventandosi interpretazioni che solo lui può capire.
E’ giunto il momento di fare sul serio: niente arbitri dilettanti (divertitevi a vedere quanto portano a casa a fine campionato) ma si passi al professionismo, categoria che imporrebbe il rispetto delle norme professionali. Tra l’altro, Pairetto, è solo un caso che il padre abbia fatto parte del gotha arbitrale, è stato promosso internazionale e nella prossima stagione lo vedremo arbitrare non solo in Italia ma anche in Europa.
Detto questo veniamo al dunque. Nel campionato cadetto, edizione 2016 – 2017, Pairetto venne mandato al Del Duca per dirigere il confronto Ascoli – Livorno, penultima di campionato. Gigi Giorgi si vide affibbiare dal direttore, secondo il quale il suo intervento su di un avversario era da considerare scorretto, la seconda ammonizione con conseguente espulsione. Giorgi si avvicinò all’arbitro tentando di farlo recedere dall’estrarre il cartellino giallo appoggiandogli una mano sul braccio. Niente da fare, Giorgi dovette abbandonare il campo. La cosa scandalosa fu che nel suo referto Pairetto scrisse che Giorgi gli aveva rifilato una schiaffo al braccio facendogli cadere il cartellino giallo che teneva in mano. Incredibile falsificazione dei fatti che tutti gli spettatori presenti ebbero modo di vedere in presa diretta. Ma l’arbitro, dice il regolamento, è insindacabile, perciò Giorgi finì sulla graticola, beccandosi una squalifica per cinque giornate!
Incredibile, ma vero.
sandro sei il numero 1