Biglietto di solo andata?
La Latini ha traslocato in Parlamento, “grazie al cielo” dicono in molti, “grazie ai voti di quanti hanno apprezzato il mio lavoro”, dice lei. La verità, di solito, sta nel mezzo o, come volete, il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto. Di certo è stata una che ha messo il naso dove ha potuto, cioè ovunque, barcamenandosi come una politicante navigata. Questo è innegabile. Con quali risultati è tutto da scoprire.
Assessore regionale alla Cultura, Istruzione, Sport, Diritto allo studio, Partecipazione e volontariato, Piste ciclabili… e qui, grazie al cielo, si è fermata. “Dove ‘n’arriva ce tira lu cappielle”, direbbero gli ascolani di un tempo, quando con una battuta sapeva sintetizzare l’indole di una persona.
A Roma la Latini ha detto che vuole portare il modello Marche con l’ambizione di farlo diventare una strategia nazionale. Non sappiamo se sia una speranza o una minaccia, visto che, di questo decantato modello, nelle Marche non c’è sentore. Aria tanta, fatti concreti ancora sulla carta. Non che le precedenti amministrazioni abbiano fatto di meglio, ma almeno avevano il buon senso di non spararle grosse.
Ma torniamo alla Latini. Con lei a Roma si apre la caccia al nuovo assessore “pigliatutto”. Noi azzardiamo un nome, Andrea Antonini. Se andassero per esperienza (Antonini ha fatto dieci anni l’assessore alla cultura in comune e cinque in provincia) non ci sarebbe partita, ma se vanno per “una a me e una a te”, oggi la Lega è in un angolo e Fratelli d’Italia reclama poltrone. Come dire “cambia il suonatore, ma la musica è sempre la stessa”, il potere piace a tutti. Dc docet!