Santo Stefano in famiglia? No, allo stadio

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Anche se manca una partita al termine del girone d’andata, sarebbe la diciannovesima, si può tirare le somme di quanto è successo sinora. Una buona posizione di classifica, che ci auguriamo possa migliorare dopo Ascoli – Reggina, in linea con le aspettative ed una squadra che, se ritoccata alla ormai prossima riapertura del mercato d’inverno, potrebbe lottare per un posto al sole. Non è fantascienza ma semplice constatazione: il campionato era partito con l’etichetta di essere difficilissimo per la partecipazione di squadre di grosso calibro quanto mai ambiziose ed attrezzate. Invece si sta rivelando fallimentare proprio per alcune delle “grandi”. Venezia, Spal, Cagliari, Benevento, Brescia stanno annaspando ed altre “big” sono alle prese con difficoltà varie che non lasciano tranquilli i propri sostenitori. 

Con la riapertura del calciomercato le  squadre potrebbero cambiare completamente fisionomia. Concedere la possibilità di riparare agli errori commessi nel corso della campagna estiva è sbagliato, perfettamente in linea con le numerose cavolate che contraddistingue sempre più la governance calcistica. Perché allora non consentire di comprare e vendere durante tutto l’anno? Fesseria per fesseria, questa ci sembra la più democratica. Che poi ne traggano vantaggio quelli che hanno soldi da spendere è un altro argomento.

L’Ascoli, secondo Pulcinelli, è “no problem”: l’organico è a posto e non ha bisogno di nulla. Indubbiamente è una squadra che potrebbe raggiungere abbastanza agevolmente la salvezza ma che, con un pizzico di perspicacia, potrebbe guardare verso le… stelle.

Visto che siamo ormai in tema di calciomercato possiamo confermare quanto riportato qualche settimana fa ossia che la Fiorentina è interessata a Sabiri. La cosa ci interessa in quanto la sua rivendita porterebbe nella casse bianconere un gruzzoletto non indifferente quello che potrebbe essere investito per una punta ed un centrocampista.

E veniamo ad Ascoli – Reggina, in programma lunedì al Del Duca, con il tutto esaurito. Peccato dover rilevare, ancora una volta, l’insensibilità dei vertici calcistici italiani (io direi le società televisive, ormai veri padroni del calcio) che decidono a “capocchia” gli orari in cui si devono disputare le partite. Il 26 dicembre in Italia si celebra la festa di Santo Stefano, ricorrenza particolarmente sentita dalla gente, a questo punto sconvolta dalle idiozie federali. 

Con la partita alle 15 ci si dovrà mettere in cammino alle 14 per non incorrere nelle lunghe file ai tornelli, Noi non abbiamo le capacità intellettive dei dirigenti federali, ma ci sembra che qualcosa di meglio si sarebbe potuto fare. Per esempio: posticioare L’orario alle 17, oppure par giocare le partite il 28  alle 18 o alle 21 , oppure… Meglio fermarsi, tanto nessuno starà mai a sentire le necessità degli sportivi. Buonsenso, un pizzico di intelligenza simile a quella dei bambini farebbe molto, ma molto meglio. Pazienza.

Fuori probabilmente Ciciretti, uscito malconcio dal San Vito Marulla, Eramo e Giovane, anche loro non al meglio della condizione, la linea di centrocampo potrebbe schierarsi con Collocolo, Caligara, Buchel che saranno affiancati da Giordano o Adjapong ma non è escludere l’utilizzo di Salvi. Ma i miracoli medici e massaggiatori sanno come si fanno. Vedi il caso della sciatrice Goggia.

Buon Santo Stefano, in tutti i sensi, partita compresa.

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