Il Consiglio regionale delle Marche: sempre meno assemblea legislativa

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di Gianluca Traini

Il Consiglio regionale esercita le potestà legislative attribuite alla Regione e le altre funzioni conferitegli dalla Costituzione e dalle leggi”.

Così il primo periodo del secondo comma dell’articolo 121 della Costituzione.

Queste potestà legislative, però, almeno nell’attuale Consiglio regionale delle Marche, sembra si stiano diradando progressivamente, stando ai dati che sono possibili ricavare dall’archivio delle leggi e dei regolamenti regionali consultabile sul sito ufficiale di questo organo istituzionale.

Come si può vedere, infatti, dalla sintetica tabella presente nell’immagine che riporta il numero delle leggi (anche statutarie) e dei regolamenti regionali approvati nei primi sei mesi di ogni anno dal Consiglio regionale negli ultimi dieci anni, si può notare come in questa legislatura nel 2021 e nel 2022 questo numero si sia abbassato rispetto alla media degli anni precedenti fino a precipitare nei primi sei mesi di quest’anno, il primo nell’ultimo decennio in cui il numero delle leggi approvate nei primi sei mesi dell’anno non ha raggiunto la doppia cifra.

Pur nell’inevitabile essenzialità di questi dati riportati, appare comunque chiaro come il Consiglio regionale delle Marche sia diventato in questa legislatura, e in particolar modo in questi ultimi sei mesi, più che il luogo in cui si esercitano primariamente le potestà legislative attribuite alla Regione da dettato costituzionale, il luogo in cui le forze politiche presenti (e per forza di cose in primis quelle di minoranza) interrogano attraverso atti di sindacato ispettivo la Giunta e propongono sempre alla Giunta e al suo Presidente atti di indirizzo politico attraverso mozioni più o meno vincolanti a seconda del testo votato e dell’argomento trattato.

Non a caso diverse sedute del Consiglio regionale durante questi primi sei mesi del 2023 sono state caratterizzate da ordini del giorno composti esclusivamente da interrogazioni e mozioni.

Una evidente anomalia per quello che è l’organo legislativo regionale riconosciuto dalla Costituzione, come rivela in maniera sintetica ma indubbia la semplice tabella proposta in questo articolo.

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