“Cazzo, ma che comunicazione abbiamo fatto? Da dove viene il comunicatore? Non si capiva nulla”. Si parte subito carichi nel giardinetto di via Betuzio Barro, peraltro dedicata al famoso oratore romano difensore dei diritti dei Piceni. E di oratori nell’infinita assemblea post-disastro elettorale ce ne sono tanti, tutti vogliono dire
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“Gli uomini pelati sono affascinanti”. Sorride, Lorenzo Gasparrini, guardando verso di me fra il pubblico. Ma non siamo solo noi due ad esserlo. Fra i pochissimi uomini presenti negli splendidi locali del
“Sei riuscito a trovare subito il posto!”. Vengo accolto così nel neonato Circolo Arci “Caciara” in una gelida serata di gennaio. Siamo nel quartiere della Piazzarola, ad Ascoli Piceno e il posto
Chi, pienə di vestiti che non mette più, che aumentano ad ogni cambio stagione, non si è detto: “emmmó ndo la metto tutta sta roba?”. Anche ad Ascoli Piceno, grazie agli attivissimi
“Il Collettivo Caciara – secondo la loro presentazione – è nato senza l’utilizzo di grandi attrezzature, ma dal piccolo contributo che ognuno di noi ha potuto fornire. Questi contributi costruiscono la Caciara,