“Il Collettivo Caciara – secondo la loro presentazione – è nato senza l’utilizzo di grandi attrezzature, ma dal piccolo contributo che ognuno di noi ha potuto fornire. Questi contributi costruiscono la Caciara, tenuta in piedi da ogni pietra con l’aiuto di quella vicina per non crollare“. Si tratta di una realtà composta da giovani, operativa da qualche anno ad Ascoli Piceno che si dedica all’elaborazione e alla proposta politica e culturale. Da sempre attento ai temi della cultura, il Collettivo Caciara poco tempo fa ha collaborato con l’associazione Demos per il Forum cittadino sull’esternalizzazione dei servizi della Biblioteca Comunale di Ascoli Piceno (di cui abbiamo parlato QUI).
Oggi interviene a gamba tesa sul dossier di Ascoli Capitale della cultura 2024 (ne avevamo parlato QUI, alla presentazione realizzata dopo che la candidatura era sfumata).
“Ceci n’est pas une ‘supercazzola’.
Torniamo su un argomento molto caro a noi e alla città, ovvero la candidatura di Ascoli a Capitale della Cultura 2024. Dopo un periodo di misteriosa segretezza, grazie al lavoro dei consiglieri di opposizione, è stato pubblicato il dossier della candidatura. Nel caso voleste leggerlo, potete trovarlo a questo link: https://www.ascoli2024.it/…/2022/03/AP24-Dossier.pdf
Tra inglesismi inseriti a caso e frasi degne della serie Boris, qui potrete trovare le motivazioni per le quali la candidatura di Ascoli non sarebbe mai potuta andare a buon fine. Tuttavia il sindaco ha rilanciato affermando che questo programma sarà il faro della politica dell’amministrazione nei prossimi anni, indipendentemente dal risultato della candidatura e senza riflettere sull’esito negativo della stessa (l’analisi è stata che è colpa del PD… che ha di certo molte colpe ma non questa). Se questo dossier sarà il faro della politica, continueremo a rimanere al buio.
Non abbiamo ancora smaltito la delusione per la mancata riuscita della candidatura, ma non possiamo permetterci di impostare la politica dei prossimi anni (speriamo pochi sotto questo sindaco) su questa costruzione sul vuoto, che al massimo della generosità può essere definita la caricatura di un pensiero.
Queste frasi non sono che la punta dell’iceberg: un vestito retorico che però, purtroppo, non ha nulla sotto. Votate la frase più ridicola tra queste dieci che abbiamo selezionato. Con la frase più votata ci faremo degli adesivi che distribuiremo a titolo gratuito.
Sicuramente più utili di questo dossier”.