Benedetta Porcaroli, protagonista con Scamarcio nel nuovo film di Piccioni: “Ascoli nel cuore”

Per Benedetta Porcaroli, "lavorare con Giuseppe Piccioni è stato straordinario: io ne sono andata da Ascoli con grande tristezza ma con una gratitudine infinita per chi ha condiviso con noi questa esperienza"

3.3K visualizzazioni
2 minuti di lettura

Per due mesi ha vissuto nel capoluogo piceno, finendo con l’innamorarsi di questo luogo, scelto dal regista Giuseppe Piccioni come sede del suo ultimo film “L’ombra del giorno” , in cui è interprete al fianco di Riccardo Scamarcio. Per Benedetta Porcaroli, dopo il commovente “Diciotto regali” di Francesco Amato, per cui è candidata al David di Donatello, si è trattato di tornare ad un altro ruolo a caratteri forti, un personaggio portatore di amore che ad un certo punto diventa elemento chiave di un cambiamento.

Una vicenda ambientata alla fine degli anni Trenta, quando l’Italia sta per entrare in guerra e diventa scenario delle persecuzioni razziali. Un paese dal futuro incerto, discriminato, privo di libertà. “Il mio è un ruolo complicato, quello di una donna importante per quei tempi, che porterà una rivoluzione nella vita del protagonista, interpretato da Scamarcio” esordisce a proposito del suo personaggio, che definisce pieno di sfumature, determinato eppure solare. “Ancora ci sono dentro, non riesco ad essere del tutto lucida per descrivere un lavoro nel quale ho lasciato una parte del mio cuore” aggiunge colei che è stata voluta per dare vita alla difficile storia d’amore in cui si ritrova una coppia inseguita dalle difficoltà che caratterizzano la vigilia del secondo conflitto mondiale.

La bella attrice romana, lanciata nel 2015 dalla serie tv “Tutto può succedere” per poi essere entrata nell’immaginario collettivo grazie alla fortunata serie andata in onda su Netflix “Baby”, è apparsa entusiasta di essere stata scelta per incarnare le gesta di una giovane donna che si muove in un delicatissimo ambito civile, economico e politico. Su di lei ha particolarmente scommesso Riccardo Scamarcio che, de “L’ombra del giorno” è anche produttore. “Abbiamo vissuto due mesi in un’Ascoli stupenda, avendo la fortuna di girare in un momento in cui era tutto bloccato, all’interno di un centro storico completamente vuoto, in una sospensione che ci portati di vivere il set come una sorta di bolla” confessa Benedetta Porcaroli, parlando di una città in cui a suo dire tutti sono apparsi molto gentili, permettendo di far lavorare la troupe nel migliore dei modi.

La location marchigiana, in realtà, è subentrata in un secondo momento nelle scelte della produzione. Il luogo prestabilito inizialmente, dopo un accordo preso già con la Lazio Commission, era stato Roma, ma l’amore nutrito dal regista per la sua terra d’origine, già scelta nel 1987 per essere la cornice del suo titolo di debutto, “Il grande Blek”, è stato più forte di tutto. In particolare dopo la pandemia, al di là della bellezza architettonica di Ascoli, secondo il cineasta vi era necessità di poter contare su un ambiente circoscritto dove poter lavorare con più serenità. Un posto dove le piazze, i monumenti e i palazzi prendessero vita per testimoniare perfettamente l’epoca del film, risalente ad ottanta anni fa.

Benedetta Porcaroli

Lavorare con Giuseppe Piccioni è stato straordinario, dotato com’è di sensibilità e di cura nel dirigere gli attori: io ne sono andata da Ascoli con grande tristezza ma con una gratitudine infinita per chi ha condiviso con noi questa esperienza” sottolinea Benedetta Porcaroli, certa che nella Capitale tutto questo non avrebbe potuto essere possibile, anche ricostruendo in studio gli ambienti necessari. “L’amore profuso in questo progetto ci ha fatto sentire protetti ed è stato indispensabile, perché la storia della pellicola, così intensa per essere affrontata, aveva bisogno di un microclima familiare, che fosse rassicurante” evidenzia la protagonista femminile de “L’ombra del giorno”, opera attualmente in post produzione e attesa nel prossimo mese di settembre alla mostra del cinema di Venezia. “Una volta messi da parte i ciak, è stato difficile tornare alla realtà do sempre: mi manca lo speciale accudimento che tutti ad Ascoli ci hanno regalato per così tante settimane” conclude l’attrice, rivelatasi sei anni fa nel breve ma folgorante ruolo di Federica in “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese, ammettendo di essere rimasta molta coinvolta sin dall’inizio nel progetto di questo film, un‘opera che si mette al servizio una storia che lei descrive come attualissima, nonostante parli di un qualcosa avvenuto tanto tempo fa.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Previous Story

Ascoli Calcio, un orgoglio per la città

Next Story

Miracolo dell’Ascoli Calcio: si resta in B

Ultime da