Ascoli capitale della cultura 2024: il punto sulla candidatura

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Tra le 24 città italiane candidate ad acquisire il titolo di Capitale italiana della Cultura 2024 c’è anche Ascoli Piceno.
L’annuncio è stato dato per la prima volta a inizio anno dal sindaco Marco Fioravanti dopo che è stata approvata la delibera in Giunta e che è stato messo nero su bianco il progetto già pensato da qualche tempo. Da qui, è stato dato ufficialmente il via a un vero e proprio lavoro per portare a termine questo importante obiettivo.

La lunga corsa verso la candidatura, oltre al grande sostegno della Regione Marche, vede diversi soggetti coinvolti tra enti, associazioni, cooperative, professionisti ed esperti di cultura, tutti uniti nella condivisione del progetto e nel raggiungimento di un obiettivo comune; fare della cultura e del nostro patrimonio artistico, il motore della nostra città. Tra questi, anche i sindaci e i rappresentanti dei trentadue comuni della nostra provincia, ognuno dei quali ha approvato un documento che sostiene la candidatura per raggiungere tutti insieme un progetto unico per tutta la città, che va oltre i partiti e i colori politici.

Un progetto “collettivo” e un grande lavoro di squadra, che dimostra  il grande attaccamento al territorio e la sinergia tra le diverse realtà nel raggiungimento di un risultato storico per Ascoli.

Lo scorso 4 Febbraio si è insediato il Comitato Tecnico, un vero e proprio gruppo di lavoro formato da personalità di spicco, che ormai da diversi mesi sta lavorando alla redazione di un progetto preliminare per dettare le linee-guida e narrare l’importanza della nostra città, affinché Ascoli diventi Capitale italiana della Cultura 2024.

Il Comitato Tecnico vede al suo interno, oltre al primo cittadino Marco Fioravanti, all’assessore regionale alla Cultura, Giorgia Latini, al segretario generale del Comune di Ascoli, Vincenzo Pecoraro, al dirigente e funzionario del Servizio Cultura, Teatri e Musei del Comune, rispettivamente Loris Scognamiglio e Romina Pica, al docente di Museologia e Restauro dell’università di Camerino nonché direttore dei Musei Civici, Stefano Papetti, a Domenico Pompili, vescovo di Rieti e amministratore apostolico di Ascoli Piceno, al presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, Davide Angelo Galeati, all’assessore al Turismo, Monica Acciarri, all’assessore agli Eventi Monia Vallesi e agli altri assessori competenti per le diverse tematiche che saranno affrontate nel corso dei lavori del Comitato medesimo, anche diversi rappresentanti di enti e associazioni che operano nel mondo della cultura.

Il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Gianluca Gregori, la prof. Lucia Pietroni rappresentante dell’Unicam, Luciano Messi presidente dei teatri di Tradizione e direttore della rete lirica delle Marche, il docente dell’Accademia di Belle Arti e Design, Poliarte Carlo Bachetti Doria, i rappresentanti della Sovrintendenza di Archeologia, di Belle Arti e del Paesaggio delle Marche, Pierluigi Moriconi, Miriam Pompei e Paola Mazzieri, l’esperto Fondi Pubblici e Progettazione, Giorgio Bisirri, il docente universitario di linguistica italiana, Massimo Arcangeli, il Presidente di Icomos Italia, Maurizio di Stefano, l’esperta del patrimonio culturale, Daniela Tisi, e Luca Introini, esperto in Politiche culturali.

Oltre a loro, lo scorso Luglio quando è stata presentata ufficialmente la domanda di candidatura, è stata aperta la manifestazione di interesse destinata a società e imprenditori che vogliono far parte del progetto come soci fondatori a supporto della candidatura di Ascoli a Capitale Italiana della Cultura. Il loro ruolo sarà molto importante, in quanto non solo saranno a fianco dell’amministrazione per definire i diversi obiettivi ma si occuperanno anche della pianificazione degli eventi di natura artistica e culturale.

Tra i soci fondatori troviamo: Assistenza 2000, Bim Tronto, Camera di Commercio delle Marche, Ciip, Fainplast, Fondazione Carisap, Genera, Magazzini Gabrielli e Start.

Nello stesso giorno, Martedì 19 Ottobre, entro il termine utile per la presentazione, è stato inviato al Ministero del Beni Culturali, il dossier relativo alla candidatura di Ascoli a Capitale Italiana della Cultura 2024.
Si tratta di sessantaquattro pagine contenenti tutti i progetti e le iniziative, che spaziano dall’arte alla natura, dalla storia al design, fino appunto allla cultura, che verranno portati avanti insieme al lavoro e alla promozione da parte di numerosi testimonial e all’utilizzo delle diverse strutture ed infrastrutture, per vincere questa sfida che vede altre ventitre città contendersi l’ambito traguardo.

Oltre alle capacità dei diversi attori coinvolti e al loro lavoro di redazione del progetto preliminare, quali saranno gli strumenti che permetteranno di raggiungere questo importante traguardo ?

Raccontare la bellezza, l’importanza dei suoi palazzi, delle sue piazze, delle sue vie e dei suoi monumenti. Valorizzare la sua arte, i suoi paesaggi e la natura dei territori.
Una città che fa da capofila a un territorio ricco di eccezionalità e di una delle più alte espressioni dell’univocità del valore del nostro territorio.

Come più volte detto dal Sindaco Fioravanti, “abbiamo tutte le carte in regola e tutti i requisiti per ottenere questo importante riconoscimento. Vogliamo valorizzare le nostre bellezze artistiche ed architettoniche e la storia millenaria della città che si fonda su radici solide. Vogliamo far emergere la vera vocazione culturale di Ascoli coinvolgendo tutti, rendendo orgogliosi i nostri cittadini. La cultura è un volano imprescindibile per dare nuova linfa a questo territorio. E’ un progetto molto ambizioso ma noi abbiamo il giusto coraggio per perseguirlo“.

Ascoli Piceno è una città che non esaurisce il suo valore culturale in una sola caratteristica, bensì è caratterizzata da tante qualità, sia dal punto di vista architettonico, (che troviamo nelle nostre strade, nelle piazze), archeologico, (con la presenza di reperti archeologici appartenenti a diverse epoche), musicale lirico, (con i diversi rappresentanti sia del bel canto che della musica, che sono nati e operano qui), culturale (con i nostri due splendidi teatri, il Ventidio Basso e i Filarmonici). Inoltre è caratterizzata da un’elevata qualità della vita che si concretizza in una semplicità del vivere e dalla possibilità di raggiungere servizi e luoghi, e dal punto di vista paesaggistico, senza dimenticare quello enogastronomico.

Anche per il Presidente della Regione, Francesco Acquaroli che crede e sostiene fortemente il progetto, “Ascoli  rappresenta senza dubbio un connubio tra arte, cultura, architettura, enogastronomia, scrigno di una storia plurimillenaria, che fa da capofila ad un territorio ricco di eccezionalità. Una delle più alte espressioni dell’univocità del valore del nostro territorio, riconosciuta nei confini nazionali e internazionali“.

Sappiamo bene che Ascoli è una città che non esaurisce il suo valore culturale in una sola caratteristica. Anzi. Le tante qualità che la contraddistinguono, spaziano, dall’architettura, all’archeologia (con la presenza di reperti archeologici appartenenti a diverse epoche), alla lirica e alla presenza dei nostri due splendidi teatri, il Ventidio Basso e il Filarmonici, che ogni anno ospitano spettacoli di alta qualità nonché numerosi ospiti illustri, per non parlare poi dei nostri paesaggi e le specialità enogastronomiche.

Ricordiamo poi, che è stata classificata come la Provincia con la migliore qualità della vita delle Marche, che si concretizza in una semplicità del vivere e dalla possibilità di raggiungere servizi e luoghi.
Tutto questo basterà per diventare Capitale Italiana della Cultura?

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