Qualità del servizio e trattamento economico, il mondo della sanità, area vasta 5, ancora nella bufera

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Continua il braccio di ferro tra sindacati e Regione Marche e dell’Asur. Dopo vari solleciti, la Cgil, la Uil, la Cisl, la Fials e l’Ugl Salute non mollano, anzi continuano ad andare avanti con le diverse iniziative di protesta per dire “basta” alla discriminante attribuzione di risorse finanziarie perpetrate per decenni ai danni del personale dipendente dell’Area Vasta 5.

Una situazione diventata ormai insostenibile determinata a seguito della mancata applicazione da parte della Regione Marche della legge n°8 del 21/03/2017.”legge che la regione stessa ha emanato” ribadiscono i sindacati locali.

Le problematiche che loro denunciano sono molteplici: mancato pagamento degli straordinari, turni di riposo cancellati, giornate di permesso autorizzate a condizione che i dipendenti siano a disposizione e non si allontanino dalla propria residenza in quanto possono essere chiamati in servizio in qualsiasi momento, indennità per malattie infettive concessa ma a non a tutti gli operatori del reparto, retribuzioni inferiori a quelle dei colleghi delle altre aree vaste marchigiane ma c’è dell’altro. Performance individuale per 693, 25 euro annui in meno rispetto ai colleghi delle altre province, diritti contrattuali violati per anni, mancata applicazione di istituti economici sanciti dal CCNL.

Come vediamo dal vasto elenco, non ci manca davvero nulla.

“In diciannove anni di gestione Asur la quale aveva il compito di armonizzare la qualità del servizio sanitario ed il trattamento economico del proprio personale, ai dipendenti dell’area vasta 5 sono stati assegnati 28.319.262.50 mila euro in meno rispetto ai colleghi delle altre aree vaste. Il percorso di riallineamento delle retribuzioni iniziato con i rappresentanti regionali e dell’Asur in data 19/07/2022 si è interrotto a causa delle elezioni politiche e del conseguente cambio di Giunta. Attraverso il Presidente e l’Assessore alla Sanità chiediamo che venga riavviato con tempestività in considerazione delle imminenti scadenze e dell’impossibilità dell’Area Vasta di effettuare i pagamenti delle indennità contrattuali dovute al personale” ha dichiarato la Cisl/Fp Marche rappresentata da Giorgio Cipollini.

Giorgio Cipollini

Alle numerose problematiche, si aggiungono mancate risposte concrete e tangibili che tutti i lavoratori attendono da anni e il conseguente fallimento del tentativo di conciliazione: “Sono problematiche che si riversano sul presidio sia di Ascoli Piceno che di San Benedetto del Tronto, che hanno portato l’Area Vasta 5 a diventare la “cenerentola delle Marche”. L’Area Vasta 5 è discriminata rispetto alle altre, abbiamo uno squilibrio netto: basti pensare che ogni dipendente prende 700 euro in meno rispetto alle altre aree vaste. Abbiamo anche provato a tentare una trattativa con l’Asur e la Regione, abbiamo organizzato incontri al fine di trovare una soluzione a questa situazione che ormai va avanti da anni. Ricordo che il limite del fondo è già stato superato nell’anno 2021 per una cifra totale di €. 495.000. Chiederemo la restituzione di questi soldi e il riequilibrio dei fondi. Rimarchiamo la chiusura netta da parte della Regione e dell’Asur nonostante entrambi avessero proposto soluzioni per riequilibrare la situazione ma sono scomparsi, di conseguenza la trattativa è stata interrotta. Il 31 Ottobre ci sarà la scadenza dell’accordo ad oggi non abbiamo nessuna risposta ne comunicazione. Continueremo a mobilitarci e ad andare avanti con iniziative forti ed eclatanti” ha ribadito Paolo Grossi coordinatore della Rsu dell’area vasta 5.

L’auspicio è di risolvere il tutto entro il 31 Dicembre prima dell’entrata delle nuove Ast in modo da riequilibrare i fondi altrimenti Ascoli continuerà ad essere non solo discriminata e dimenticata ma la cenerentola di tutte le Marche.

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