Braida, un esempio da seguire

590 visualizzazioni
1 minuto di lettura

Per la prima partita dei play off in cui l’Ascoli incontrerà il Benevento venerdì prossimo al Del Duca, con inizio alle 20,30, Sottil non potrà contare sul difensore D’Orazio appiedato dal giudice sportivo per un turno avendo raggiunto in occasione dell’incontro con la Ternana la quinta ammonizione. Si può quindi anticipare che contro i sanniti toccherà a Falasco ricoprire il ruolo di terzino sinistro. Inoltre, la società bianconera è stata multata di 4 mila euro in quanto i suoi sostenitori hanno lanciato in campo dei fumogeni spinti dall’entusiasmo per la vittoria sulla Ternana che ha permesso alla squadra di migliorare la sua posizione di classifica nella griglia play off. Sarebbero comportamenti da evitare proprio perché a farne le spese è la società che deve sborsare cifre non indifferenti.

Nel frattempo i giocatori stanno proseguendo negli allenamenti che si concluderanno venerdì mattina con una leggera rifinitura tanto per tenere “sveglia” la muscolatura.

Da lunedì è iniziata la vendita dei biglietti. Si prevede che verrà superato il record di 7.800 spettatori, stabilito proprio in occasione del confronto con la Ternana. La cornice di pubblico al Del Duca dovrebbe accogliere circa 9 mila spettatori.

Ariedo Braida

Vogliamo celebrare un evento molto particolare: la promozione in serie “A”, dopo 26 anni, della Cremonese. Ma non è questo il punto bensì che la compagine lombarda ha ottenuto la promozione alla massima serie calcistica italiana andando a vincere l’ultima partita a Como con una compagine composta da tutti giocatori italiani ed anche giovani. Alla faccia dell’esterofilia imperante che regna da anni in Italia e che sta producendo guasti nel calcio italiano. Ariedo Braida, dopo aver fatto in passato grande il Milan, ora si è tolto la soddisfazione di aver portato, con il suo acume calcistico, la Cremonese in serie “A”. Sarebbe bene prendere esempio dalla società grigiorossa anche se l’Ascoli nella sua “rosa” annovera quattro giocatori, su venticinque, non italiani. 

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Previous Story

Cos’altro c’è da aspettarsi da questa squadra?

Next Story

“Race for the cure”, pazze sotto la pioggia!

Ultime da