Il campionato è finito, purtroppo anche il cammino nei play off. E’ consuetudine stilare un bilancio di quanto ha ottenuto la squadra al termine delle 38 giornate con l’aggiunta di quella, quanto mai sfortunata, con il Benevento. Essere arrivati sesti è stato un risultato che nessuno si sarebbe mai aspettato. Ci si chiede se si sarebbe potuto fare di meglio oppure si è ottenuto il massimo possibile.
Propendiamo perla prima ipotesi ossia che in alcune partite si è persa l’occasione per conquistare un risultato migliore. Per esempio contro il Brescia, dominato in lungo e largo per i primi 44 minuti di gioco, con due reti all’attivo che lasciavano intravedere un successo eccellente. Poi, a pochi secondi del triplice fischio che avrebbe mandato i giocatori negli spogliatoi per il riposo, ecco che Felicioli fa la “frittata” con il folle tentativo di scambiare la palla in piena area con Quaranta, sfera che viene intercettata da un avversario che dimezza lo svantaggio. Nella ripresa, poi, i bianconeri hanno perso lucidità e agonismo favorendo le “rondinelle” nel mettere a segno due goal e quindi “gioco, partita ed incontro”. Sconfitta assolutamente incredibile. E che dire della vittoria della Spal per 1 a 0 con goal di Colombo al termine di 90 minuti in cui si è vista una sola squadra in campo, l’Ascoli. Per non parlare del pareggio con il Monza, avversario dominato in lungo e in largo per tutto l’arco dei 90 minuti. Ci sono verificate altre sconfitte immeritate ma per senso di sportività bisogna anche ammettere che ne abbiamo vinte alcune per mera fortuna. Tirando le somme possiamo affermare l’Ascoli ha disputato un signor campionato ed avrebbe dovuto ricevere miglior sorte nella partita di qualificazione alla semifinale play off.
Non bastando il “danno” provocato dall’immeritata sconfitta contro il Benevento, con conseguente eliminazione dai play off, puntuale è arrivata anche la “beffa”. Infatti, il giudice sportivo, sulla base del referto stilato dall’arbitro Manganiello, ha comminato all’Ascoli una multa di 3 mila euro per il lancio sulla pista da parte dei tifosi di un fumogeno e di una bottiglietta di plastica. Bravissimo il fischietto di Pinerolo a cogliere il… gravissimo comportamento tenuto da un paio di sconsiderati mescolati fra altri 12 mila spettatori. Meriterebbe un plauso incondizionato se la sua direzione di gara fosse stata ineccepibile. Si da il caso, invece, che la direzione di gara di Manganiello sia risultata pessima risultando dannosa soltanto per l’Ascoli. Il fischietto di Pinerolo, dalla vista acuta, non si è però accorto di tre gravi errori che ha commesso nel corso della gara. Non ha visto la gomitata in pieno volto rifilata da un giocatore sannita al volto di Tsadjout al limite dell’area di rigore, così come non si è accorto di un’altra gomitata sul capo di Baschirotto da parte di Tello che gli ha provocato una profonda ferita. Direte voi, ma un arbitro non può accorgersi di tutto ciò che accade in campo, a volte capita che certi episodi possano sfuggire involontariamente. Sono cose che capitano. Abbiamo comunque potuto notare che la “moda” dell’espulsioni per gomitata all’avversario è passata di… moda. E’ durata l’arco di qualche mese poi gli arbitri hanno dimenticato la gravità del fatto e, se tutto va bene, si limitano ad una ramanzina al reo oppure ad una semplice ammonizione. Tornando ad Ascoli – Benevento il signor Manganiello non si è accorto delle sceneggiate perditempo da parte dei giocatori ospiti. Ogni qual volta subivano un fallo, a volte nemmeno meritevole di essere fischiato, si buttavano a terra come fossero stati colpiti da una palla di cannone. Un arbitro di personalità – ci hanno detto che a Manganiello manchi questa peculiarità – avrebbe dovuto richiamare a sé il capitano della squadra ospite per avvertirlo che non avrebbe più tollerato certe sceneggiate dopodichè avrebbe assunto i relativi provvedimenti disciplinari. Capiamo perfettamente di essere troppo pretenziosi in quanto il “mestiere” dell’arbitro è particolarmente difficoltoso. Ma se una persona non se la sente di assumersi certe responsabilità non resta che “appiccare” il fischietto al chiodo. Ne guadagnerebbe in salute lo stesso arbitro ma soprattutto i tifosi!