L’allenatore che verrà: e se fosse veramente Pippo Inzaghi?

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Vista la staticità del mercato, mettiamola sul ridere. Da fonte attendibile abbiamo appreso che Pulcinelli ha messo in palio un set di arnesi Bricofer da assegnare a colui che azzeccherà il nome del prossimo allenatore dell’Ascoli. 

Si è scatenata la caccia al successore di Sottil, che ha firmato per l’Udinese per la modesta cifra di 300 milioni; i nomi che circolano sono tanti ed ognuno aggiunge il suo, cosicché il povero Valentini per soddisfare la tifoseria ne dovrebbe assumere una batteria. 

Alcuni dei più noti viaggiano su ingaggi che non sappiamo fino a quanto se li possa permettere la società di Corso Vittorio, diciamo da 500 mila a un milione di euro, con quale garanzie? 

Forse una cifra del genere sarebbe meglio spenderla per arricchire la “rosa” con un paio di giocatori di un certo spessore tecnico. L’allenatore è senza dubbio un elemento importante di una squadra, ma i giocatori lo sono molto di più, in quanto sono loro che vanno in campo e debbono garantire un determinato rendimento in campionato. 

Il nostro parere lo abbiamo espresso già qualche settimana fa: sarà un torneo cadetto senza precedenti con squadroni a caccia della promozione in serie “A”. Quindi bisognerà farsi trovare preparati alle battaglie che i bianconeri dovranno affrontare. Sarebbe bello ripetere il campionato appena terminato, ma ho paura che l’obiettivo salvezza è quello più logico e naturale.

Sulla panchina dell’Ascoli non dovrà sedere un allenatore di grido, costoso, poco propenso a dare priorità a risultati utili per la classifica, a scapito del bel gioco (certo bel gioco e risultati sarebbe meglio, ma sembra una battuta alla Catalano), ma per restare con i piedi in terra dovrebbe dare alla squadra un’identità ben precisa e battagliera. 

Valentini si è messo all’opera. Sappia che non può sbagliare e che deve fare tesoro della sua esperienza calcistica senza lasciarsi condizionare dai richiami delle… sirene. Ci rendiamo conto di quanto sia difficile ma il rimedio è uno solo: presentare ogni operazione, come quella dell’allenatore, facendo ricorso alla massima trasparenza!   

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