I Mondiali in tv? No grazie, meglio l’Ascoli Calcio

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Non ci credereste. A distanza di quasi un mese dall’inizio del campionato del mondo di calcio, in corso di svolgimento in Qatar, ancora non ho visto una partita. Eppure sono un “calciofilo” incallito, innamorato follemente dell’Ascoli per il quale ho giocato, scritto, commentato ma soprattutto sofferto per le sorti che negli anni hanno accompagnato la società di Corso Vittorio. Fino agli ’70 abbiamo vissuto un autentico “Calvario” in quanto la squadra in precedenza, siamo negli anni ’60, non riusciva ad andare oltre una misera serie “C” con risultati scadenti. Poi, nel ’68 si ebbe la svolta quando il club bianconero finì nelle mani di un certo Costantino Rozzi al quale riuscì persino l’incredibile scalata alla serie “A”, a partire dalla stagione 1971 – 72 quando furono inanellati risultati su risultati incredibili. Lunedì scorso, nel corso della trasmissione sportiva su “Latte e miele”, è arrivata una telefonata di un tifoso bianconero di Calcinelli, paese in provincia di Pesaro.

ll gol di Caligara contro il Sud Tirol (foto Ascoli calcio)

Ha testimoniato di aver fondato un club bianconero cui hanno aderito circa 200 appassionati. Per me è stato un colpo al cuore sapere che a distanza di 200 chilometri, due ore di macchina per raggiungere il Del Duca, c’è gente che ama e soffre per l’Ascoli. Incredibile! Non l’avrei mai potuto immaginare. Fatta questa lunga premessa di un amarcord che resterà sempre nella mia mente, torno a bomba. Perché non guardo i mondiali”? Non certo perché non è presente vergognosamente la nostra Italia ma il motivo è che non si può avallare uno scandalo come quello dell’assegnazione della massima rassegna calcistica. I vertici della Fifa si sono venduti al Dio danaro senza tener conto di quanto è accaduto: 6.500 poveracci hanno perso la vita nella realizzazione dei campi sportivi, per la prima volta nella storia la manifestazione si sta giocando in condizioni atmosferiche assurde, sono state ingaggiate persone per simulare che fossero tifosi delle varie squadre, è stato proibito bere birra, mangiare prosciutto, dichiararsi gay e, tanto per finire, è stato prospettato il pagamento di mazzette. Sarà anche bello ed affascinante il calcio ma, signori miei, a queste condizioni meglio godersi le partite dell’Ascoli o di qualche squadretta locale!

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