Ci sono partite di calcio che hanno un significato particolare per i tifosi. A volte vincerle è più importante di come finisce il campionato.
Di solito sono i derby e l’Ascoli in questo ne sa qualcosa finché s’è trovata ad incrociare la strada con la Sambenedettese. Insolito invece è voler vincere la partita per uno sgarbo ricevuto fuori dal campionato. Insolito, ma reale. Come Ascoli Reggina, ultima giornata del girone di andata del campionato di serie B.
C’è uno sgarbo da vendicare e, a cominciare dal patron Pulcinelli a finire all’ultimo tifoso bianconero non vedono l’ora di cancellarlo sul campo battendo l’undici calabrese.
Sarebbe una sorta di rivincita nei confronti di Pippo Inzaghi che l’estate scorsa ha fatto “il gran rifiuto” al modo di Celestino V°, rifiutando la panchina bianconera. E non solo, lo ha fatto costringendo il patron Pulcinelli a recarsi nel suo rifugio di villeggiatura, farlo parlare, ascoltarne i progetti, prendere tempo per una risposta e poi… sbattere la porta in faccia. Meglio i calabresi che solo l’anno prima s’era salvato all’ultima curva.
Non conosciamo i motivi che lo hanno spinto ad accettare la corte della Reggina e rifiutare una squadra dalla grande tradizione, reduce dall’aver disputato i play off ma soprattutto una società blasonata, con 124 anni dalla sua fondazione, 16 campionati di serie “A”, 27 campionati di serie “B” ed una serie di risultati che hanno inorgoglito i tifosi bianconeri: stiamo parlando di una città che conta meno di 50 mila abitanti per cui si ha validi motivi per sentirsi importanti.
Il curriculum della Reggina? Decisamente insignificante rispetto a quello dell’Ascoli per cui si ha il sospetto che la differenza della scelta possa averla fatta, come solito, un “lauto contratto” in termini di durata e di importo. Se così fosse, pur essendo stato un sostenitore di Pippo quando giocava, mi sentirei profondamente deluso pensando che un campione del mondo, che ha vestito le maglie delle squadre italiane più blasonate e che ha guadagnato soldi a… sfascio, si sia prostituito al Dio denaro.
Quando Pulcinelli si recò a Palma de Maiorca, dove Inzaghi si trovava in villeggiatura, beato lui, per convincerlo ad accettare la panchina dell’Ascoli, si sentì rispondere che non era convinto di allenare, come dire anno sabatico. Trascorso qualche giorno uscì sui giornali la notizia che aveva accettato la proposte del presidente della Reggina. Possiamo prevedere sin d’ora che i tifosi che saranno presenti sugli spalti del Duca non accoglieranno il mister reggino lanciandogli petali di rosa! Sarebbe bello, invece, che Inzaghi venisse completamente ignorato come se per caso si trovi al Del Duca. Anzi, sarebbe più grazioso offrirgli una fetta di panettone, un tocco di torrone ed un brindisi con uno spumante del presidentissimo Rozzi. Ma abbiamo il timore che il tifoso preferisca il gesto di Martinez, il portiere dell’Argentina, dopo aver ricevuto il premio come miglior portiere del mondiale. Deprecabile, ma ve lo immaginate lo stadio coni suoi settemila presenti tutti con le mani nel basso ventre?
Ho seguito la partita Reggina – Bari per rendermi conto quale sia la forza dell’undici calabro. Al termine mi sono posto la domanda di come faccia ad occupare il secondo posto in classifica ma lunedì sarà tutt’altra storia.