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Italia Viva interviene sulla formazione medico-sanitaria e il sistema sanitario regionale

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Italia Viva, con il suo approccio riformista, prende posizione con Giuseppe Silvestri e Maria Stella Origlia sulle recenti discussioni apparse sulla stampa in merito alla formazione universitaria nell’ambito medico-sanitario, un tema di rilevanza anche per il territorio ascolano.

Il partito evidenzia come il sistema sanitario regionale presenti criticità significative dovute a una serie di fattori interconnessi: la formazione del personale medico, la progettazione dei servizi assistenziali, le infrastrutture ospedaliere e la programmazione degli interventi territoriali. Questi elementi devono essere affrontati nel quadro della volontà politica di garantire la qualità delle cure, nel rispetto dei vincoli normativi nazionali.

Italia Viva sottolinea la necessità di un sistema sanitario che assicuri servizi di qualità, con particolare attenzione alla prevenzione, all’attrazione di professionisti di alto livello e alla creazione di strutture adeguate sui territori. In questo contesto, segue con interesse il possibile insediamento della Link University nella regione, che potrebbe rappresentare un’opportunità per la città di Ascoli Piceno e il territorio circostante.

Tuttavia, il partito evidenzia come vi siano ancora aspetti poco chiari nella vicenda, pur riconoscendo alcuni segnali di apertura derivanti dalle dichiarazioni di alcuni rettori.

Italia Viva ribadisce che le criticità del sistema sanitario derivano più dalla carenza di medici che dalla mancanza di infrastrutture adeguate. Pertanto, pur riconoscendo il ruolo insostituibile del sistema pubblico, ritiene necessario valutare anche il contributo del settore privato nella formazione medica, purché vengano rispettati gli standard di qualità e appropriatezza richiesti.

Il partito ricorda che in altre regioni coesistono università pubbliche e private, con sistemi di controllo per garantirne la qualità. Di conseguenza, Italia Viva si dichiara favorevole a un confronto privo di pregiudizi ideologici, promuovendo iniziative di dialogo aperte a esperti del settore, istituzioni e professionisti della sanità.

L’auspicio è che questa vicenda non diventi oggetto di sterili contrapposizioni politiche, come accaduto in passato per la costruzione di nuovi ospedali, che hanno alimentato campagne elettorali senza migliorare le condizioni di accesso alle cure né quelle di lavoro per il personale medico e sanitario.

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