Ascoli Piceno

Come si vive ad Ascoli? Nella classifica sulla qualità della vita, il Piceno perde posizioni

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Anche quest’anno il Sole 24 Ore ha pubblicato l’indagine dedicata alla qualità della vita nelle diverse province italiane, frutto dell’analisi riguardante i diversi indicatori, suddivisi in sei macro-aree, ognuna delle quali composta da altri quindici parametri, necessari per analizzare numerosi aspetti legati al benessere e che riguardano i seguenti settori:

  • la ricchezza e i costumi,
  • gli affari e il lavoro,
  • la demografia e la salute,
  • l’ambiente e i servizi,
  • la cultura ed il tempo libero

A questi sono stati aggiunti altri indici, così da comprendere meglio la situazione dell’Italia, dopo la pandemia da Covid-19.

Secondo la classifica, una delle città che offre maggiori servizi ma soprattutto dove si vive meglio è Trieste. Il capoluogo trentino, dopo il titolo di “città più sostenibile d’Italia”, raggiunge un altro traguardo, piazzandosi al primo posto della classifica per la qualità della vita per gli anziani e per il maggior numero di start up innovative.
Al secondo posto troviamo Milano, già vincitrice nel 2018 e nel 2019, che si colloca al primo posto per i prezzi delle case, per la retribuzione media annua, per l’elevata presenza di imprese dedicate all’e-commerce e per la diffusione di servizi bancari online. Al terzo posto del podio troviamo Trento.

Nella top ten, sette città sono del Nord-Est. Si tratta di Bolzano al 5° posto, Pordenone al 7°, Verona all’8° e Udine al 9° mentre al 10° troviamo Treviso. Tra le altre ci sono Aosta e Bologna.
Andando più nello specifico e guardando più attentamente la situazione che riguarda la Regione Marche, vediamo che le cinque province si sono classificate piuttosto basse, rispetto allo scorso anno, a cominciare da Ancona che si trova al 30° posto della classifica, mentre Ascoli Piceno al 35°.

La Città delle Cento Torri, che lo scorso anno era al 13° posto, classificandosi come la provincia con la migliore qualità della vita delle Marche, scende quindi di ben 22 posizioni, seguita da Macerata al 51° posto, Pesaro-Urbino al 56°, (perdendo 36 posizioni ) e Fermo al 69°, (che ne perde solo una). Parlando sempre di Ascoli Piceno, la troviamo al 77° posto per “Affari e Lavoro”, al 64° per “Ambiente e Servizi”, al 63° per “Ricchezza e consumi”, al 21° per “Cultura e Tempo Libero” e al 14° per “Demografia e Società”.

Analizzando i diversi indicatori, vediamo che le cinque province si posizionano nella seconda metà della classifica per ricchezza e costumi mentre Ascoli, Ancona, Pesaro-Urbino e Macerata sono in miglioramento per quanto riguarda i canoni medi di locazione. Anche se al 35° posto della classifica generale, la nostra cittadina si piazza all’8° per Giustizia e Sicurezza, al 4° posto per la presenza di numerose start-up innovative, con un +11, 3% al 2° per il numero degli infermieri ogni 1000 abitanti e al 1° posto per il numero di laureati e altri titoli terziari.

Tra gli ultimi invece per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro: Ascoli si piazza al 103° per il numero di ore cig autorizzate e al 105° posto, sempre su 107, per il tasso relativo agli occupati, 10.000, è del 22, 5% a fronte della media nazionale. Infine, tra i nuovi indicatori necessari per l’indagine, c’è anche quello dedicato alla qualità della vita delle donne. A riguardo, Ascoli si piazza al 70°.

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