La corsa fra le 22 località in gara per conquistare il titolo di Capitale italiana della cultura per il 2024 è entrata nella dirittura di arrivo e siamo ormai alla vigilia dello sprint finale. Il ministro della Cultura Franceschini (che ci ricorda in uno spot di Radio Rai che Procida ha vinto il titolo per il 2022) ha nominato infatti la commissione che entro il prossimo 18
gennaio sceglierà le dieci finaliste e il 15 marzo la città vincitrice. Ovviamente in questi giorni ciascuna proverà a dare il meglio di sé.
E Ascoli? Aspettando che la cultura muova le montagne, come proclama con uno slogan un pochino abusato e vagamente biblico, non pare proprio che ci sia molto in programma. E’ vero il 12 gennaio si parlerà della candidatura a San Benedetto (successivamente a Castignano e Venarotta) e qualche giorno fa c’è stato un incontro e al quale (siamo sempre in un’amministrazione di centro-destra) ha partecipato l’onnipresente Sgarbi che forse ha deluso un po’ l’amministrazione comunale. Non si è schierato insomma a difendere la candidatura, ma con grande prudenza ha soprattutto focalizzato le difficoltà che ci sono per raggiungere il traguardo. Ha parlato infatti di un ruolo importante della buona sorte e ha sottolineato che può avere anche un ruolo il fatto che finora a vincere sono state sempre città amministrate dal centrosinistra e che quindi Ascoli, avendo alla guida un sindaco di Fratelli d’Italia, qualche carta da giocarsi ce l’ha.
Insomma il percorso pare molto accidentato (chissà se dopo Sgarbi ora non si chiami anche l’altro totem del centrodestra, Bertolaso, viste le difficoltà che ci sono) anche perché le concorrenti si muovono gettando sul tavolo briscole pesanti. Vicenza, tanto per citarne una, proprio in questi giorni ha inaugurato una mostra di vasto richiamo. Sono esposte fino a metà aprile 80 opere di quattro artisti (Palladio, Veronese, Bassano e Vittoria ) esponenti di quella che Vasari definì “maniera moderna” e che, secondo la tesi dei curatori, rappresentano, lo spirito di una città che stava vivendo un periodo straordinario e che mal digeriva lo strapotere di Venezia. Non a caso Repubblica ha dedicato l’intera pagina della cultura a questa iniziativa.
Ad Ascoli, non certo per fare paragoni impossibili fra artisti di altissimo livello, esposti sia a Vicenza che qui da noi, ma c’è la collezione privata della famiglia Sgarbi che gira l’Italia dal 2018 facendo tappa soprattutto dove al governo c’è il centrodestra. Curiosando inoltre sui siti internet dei comuni candidati si fanno anche altre scoperte. Pesaro (l’altra città marchigiana in lizza) si richiama a Rossini, al festival a lui dedicato, ricorda come sia stata proclamata città europea della musica e spiega come questa candidatura rappresenti solo il primo passo per giungere presto ad ottenere la qualifica di capitale europea della cultura. Grosseto, una città molto simile alla nostra, sottolinea come sia stata proclama l’anno scorso “città che legge” e punta su questa caratteristica, sull’integrazione col territorio (si parla di un museo sottomarino a Talamone) e ad iniziativa di ampio respiro europeo con un incontro con le città europee che hanno un vasto patrimonio di mura e fortificazioni come appunto la città toscana. Siracusa si richiama al suo passato e presenta anche la novità di un logo interattivo. L’immagine scelta è il profilo della ninfa Aretusa con i capelli colore del mare che diventa una QR code, affiancato dal claim “Città d’Acqua e di Luce” che richiama i due elementi caratterizzanti della città. Il QR code contenuto nel volto della ninfa consentirà di accedere ai contenuti del progetto e permetterà pure di scaricare l’app di Siracusa Capitale Italiana della Cultura per entrare nei contenuti interattivi.
Insomma arrivare fino in fondo sarà un’autentica impresa. La commissione scelta da Franceschini è presieduta da Silvia Calandrelli, direttrice di Rai Cultura, e dopo la scelta delle 10 finaliste, fisserà entro il 1 marzo una serie di audizioni pubbliche nel corso delle quali saranno illustrati i progetti. Quindi la proclamazione della città vincitrice.