Che ci fa un pinerolese nel calcio? Se Gariglio si fosse dato all’ippica ne avrebbero guadagnato tutti.

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E’ mai possibile che una partita sì e quell’altra pure, si debba prendere in esame l’arbitraggio, peraltro negativo, fatta eccezione per rari casi, di chi viene mandato a dirigere un incontro dell’Ascoli?

A Monza il protagonista in negativo è stato Gariglio di Pinerolo che si è superato per la sfacciata partigianeria che ha danneggiato l’Ascoli, favorendo il Monza.

Gariglio, gesto eloquente per esprimere il suo comportamento verso l’Ascoli

Capiamo che per la presenza in tribuna di Berlusconi, con accanto la sua giovanissima non moglie ed il “fido” Galliani, abbia potuto determinare nella psiche dell’arbitro una certa sudditanza, ma quello che la tifoseria bianconera non ha  accettato da Gariglio  è stata la presa per i fondelli quando, dopo un fallo di Antov su Saric, che poteva essere anche valutato da espulsione diretta, di gran carriera si è portato sul punto del “misfatto” con la mano destra infilata nella tasca destra.

Il monzese era già ammonito per cui la seconda ammonizione, ed eravamo ancora nel primo tempo, lo avrebbe costretto all’espulsione. Gariglio, però, si è reso subito conto di ciò che avrebbe potuto provocare per cui, in omaggio ai sopra citati personaggi presenti in tribuna d’onore, ha pensato bene di far loro un gentile cadeau. Giocare un’ora in inferiorità numerica avrebbe potuto cambiare le sorti del confronto. Che la verità dell’episodio incriminato sia stata questa è stata testimoniata da una trasmissione sportiva di Sky dove gli ospiti presenti si sono trovarti concordi nel rimarcare il gravissimo errore. 

Pinerolo, città dove è nato Gariglio, un tempo era conosciuta per la scuola ippica in cui si formava i soldati di cavalleria. Crediamo che l’arbitro piemontese avrebbe dovuto dedicarsi maggiormente… all’ippica lasciando in santa pace il mondo del calcio.  

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